CINÉ 2017 - Come va il cinema italiano in sala?
Platea vasta e interessata a
Ciné 2017 per il convegno dedicato al
rapporto sul cinema italiano, evento che ha aperto le Giornate Estive di Cinema a Riccione. Organizzato dalla rivista Box Office, il convegno si è aperto con alcuni numeri eloquenti: il 2017 (seppur con i dati del solo primo semestre): si annuncia il peggiore dal 2008 a oggi in termini di quota di mercato del cinema italiano, di incassi medi e di numero di film tricolore che incassa meno di 500.000 euro. Una situazione che, è stato detto, non è destinata a migliorare nel breve periodo.
Sul palco a parlare:
Richard Borg, direttore generale e AD di Universal Pictures International Italy;
Paolo Del Brocco, AD Rai Cinema;
Gianantonio Furlan, AD IMG Cinema;
Giampaolo Letta, AD e Vicepresidente Medusa Film;
Nicola Maccanico, AD Vision Distribution;
Andrea Occhipinti, CEO di Lucky Red;
Luciano Stella, CEO di Stella Film del Gruppo Lucisano.
Il pubblico dei film italiani non solo è sempre meno, ma è anche sempre più vecchio. La necessità manifestata da tutti i presenti è quella di restare uniti.
Le ricette proposte? Tante: vigilare per una migliore qualità delle sceneggiature (Letta ha sottolineato: "
La prova che sia vero è che quando poi qualcuno dimostra di avere talento, come ora Nicola Guaglianone, si verifica la situazione anche schizofrenica che si vive in questi mesi in cui tutti vanno a chiedere i film a lui!").
Ci sono troppi film che incassano poco, mentre per Borg uno dei problemi è il sistema di premi ("Inutili per gli incassi") e festival ("Sono troppi!"). Bisogna tornare alla gente la voglia di andare al cinema, di pensare alla sala come un luogo "
figo" in cui andare (il virgolettato è di Del Brocco).
È sbagliato puntare su formule fisse (la commedia con il solito cast, tormentone degli ultimi anni, non tira più), sono da evitare campagne sbagliate come quella del cinema a 2 euro ma qualcosa nel rapporto tra film, sale e pubblico va ripensato. Tutti insieme.
Il cinema non ha più un monopolio, spiega Maccanico. "Non conosciamo il nostro pubblico, dobbiamo variare e differenziare la promozione del cinema italiano. Non sono convinto, inoltre, che la scelta di anticipare le uscite al giovedì sia vincente, tornerei al venerdì".
Spesso, ha chiosato Occhipinti, gli autori italiani vedono la presenza ai festival un punto di arrivo, si disinteressano della questione pubblico. "Non dobbiamo mai dimenticare di ritrovare la fiducia della gente".
E poi, in ordine sparso, il problema delle windows, della pirateria, di un prezzo agevolato per i giovani, della qualità delle sale... tanti temi, troppi per un convegno solo: il "cantiere" della legge sul cinema, citata in chiusura dal presidente dell'ANICA Francesco Rutelli, speriamo possa aiutare a risolverne qualcuno.
05/07/2017, 01:33