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GIORNATE DEL CINEMA MUTO - A rischio l'edizione 2017?


GIORNATE DEL CINEMA MUTO - A rischio l'edizione 2017?
Il direttore delle Giornate del Cinema Muto Jay Weissberg
Mancano meno di tre mesi alla 36a edizione delle Giornate del Cinema Muto, che si svolgerà al Teatro Verdi di Pordenone dal 30 settembre al 7 ottobre 2017, e il programma si preannuncia come sempre ricchissimo per qualità e quantità: 180 titoli fra corto e lungometraggi provenienti dagli archivi di tutto il mondo e molti eventi musicali, a partire dalle serate di apertura e chiusura con i capolavori muti accompagnati dall'orchestra.
Tuttavia, dopo l'assemblea riunita qualche giorno fa per l'approvazione del bilancio 2016, dal direttivo delle Giornate del Cinema Muto è emersa la profonda preoccupazione per il futuro del festival a causa del venir meno di importanti risorse economiche da parte di alcuni sponsor, pubblici e privati.

In particolare desta preoccupazione l'incertezza legata al futuro della Camera di Commercio di Pordenone, ente che ha sempre contribuito in maniera determinante alla vita della manifestazione, e alla preannunciata ulteriore riduzione, dopo il drastico taglio dello scorso anno, del sostegno del principale sponsor privato, Crédit Agricole - FriulAdria.
La chiusura dell'ente Provincia, che ha sostenuto fin dalla sua nascita il premio internazionale Jean Mitry, mette a serio rischio l'esistenza stessa di questo prestigioso riconoscimento agli studiosi e storici del cinema che hanno dedicato la loro vita alla riscoperta e alla valorizzazione del patrimonio cinematografico muto.
Tutto questo in un quadro di crisi generale che dal 2008 a oggi ha visto penalizzate le Giornate con una riduzione progressiva di contributi del 30%. La prospettiva di ulteriori tagli rischia di declassare il festival da evento leader a livello internazionale quale è oggi ancora unanimamente riconosciuto.

L'appello a fare quadrato intorno alle Giornate del Cinema Muto arriva dallo stesso direttore Jay Weissberg: "La cultura è parte integrante dell'economia italiana e un importante motore per l'occupazione, invece è ancora troppo spesso relegata nella categoria dei beni non essenziali. Durante il festival gli alberghi registrano il tutto esaurito, i ristoranti sono pieni e i negozi fanno buoni affari grazie al migliaio di ospiti accreditati che ogni ottobre arrivano a Pordenone da tutto il mondo, e molti di loro tornano a casa cantando le lodi della città e del Friuli Venezia Giulia. Le Giornate non possono continuare a fare buon viso quando la situazione finanziaria del festival appare sempre più incerta. Non si può organizzare un evento di livello internazionale senza il sostegno finanziario di istituzioni nazionali e locali che riconoscano che la cultura non è un passatempo per pochi ma una componente vitale dell'economia nonché un elemento costitutivo fondamentale della nostra comune umanità."

L'auspicio è che enti pubblici e sponsor privati reperiscano nuove risorse per consentire alle Giornate di non ripiegare su un evento di minore impatto, con una perdita conseguente per tutto il territorio, ma anzi di sviluppare appieno le proprie potenzialità. Non ultima quella di esportare sempre di più il nome di Pordenone nel mondo. Grazie all'impegno del direttore, al termine dell'edizione 2017 è già previsto un omaggio al festival con la riproposizione di alcune parti del programma alla Scandinavian House a New York.


Alessandra Tieri

05/07/2017, 12:47