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VENERI BIONDE: MARLENE E MARILYN - Dall'1
al 27 agosto al MIC di Milano


VENERI BIONDE: MARLENE E MARILYN - Dall'1 al 27 agosto al MIC di Milano
Marlene Dietrich e Marilyn Monroe
Dall1 al 27 agosto 2017 presso il MIC - Museo Interattivo del Cinema Fondazione Cineteca Italiana presenta VENERI BIONDE: MARLENE E MARILYN, omaggio a due dive che con il loro fascino e la loro determinazione hanno segnato la storia del cinema Hollywoodiano e internazionale.

26 titoli (13 a testa) che hanno segnato la carriera delle due attrici, muse di grandi registi, tra cui: Billy Wilder, che diresse Marilyn in uno dei suoi pi grandi e celebri capolavori, A qualcuno piace caldo (1959), ma anche nella commedia Quando la moglie in vacanza (1955) e Il magnifico scherzo (1952), e la Dietrich in Testimone daccusa (1957), thriller ad alta tensione che abbina supense e colpi di scena, inganni ed equivoci; Howard Hawks, che diresse Malilyn ne Gli uomini preferiscono le bionde (1953) e ne Il magnifico scherzo (1952); Josef von Sternberg che fu il primo a notare la grandezza della Dietrich, affidandole il ruolo di Lola-Lola, la cantante di cabaret in calze nere a rete che fa impazzire laustero professor Unrath ne Langelo azzurro (1930), creando cos un lungo sodalizio che dar vita a ben sette capolavori, fra cui Marocco (1930), grande storia damore fra una cantante di cabaret e un legionario, Disonorata (1931), dove la Dietrich interpreta una prostituta ingaggiata dai servizi segreti come spia, algida e coraggiosa ma non immune allamore, Venere bionda (1932), in cui a quella della Dietrich si affiancano le magistrali interpretazioni di Herbert Marshall e Cary Grant in un intreccio familiare pieno di fraintendimenti, Shangai Express (1932) struggente storia di un amore ritrovato e Capriccio spagnolo (1935), ultimo film del sodalizio Sternberg-Dietrich, un raffinatissimo delirio perverso e disumanizzato di decadentismo barocco che culmina nella famosa scena del duello; anche Orson Welles ebbe loccasione di dirigerla, un po per caso, come vuole la leggenda, ne Linfernale Quinlan (1958), mentre Alfred Hitchcock la diresse in Paura in palcoscenico (1950).

In calendario poi altre indimenticabili interpretazioni di Marilyn Monroe (come La tua bocca brucia (1952) di Roy Ward Baker, Come sposare un milionario (1953) di Jean Negulesco, Niagara (1953) di Henry Hathaway, La magnifica preda (1954) di Otto Preminger, Follie dellanno (1954) di Walter Lang, Fermata dautobus (1956) di Joshua Logan, Facciamo lamore (1960) di George Cukor) e di Marlene Dietrich (come La taverna dei 7 peccati (1940) di Tay Garnett, Lammaliatrice (1941) di Ren Clair e Il viaggio indimenticabile (1951) di Henry Koster).

A completare il programma dedicato alle due veneri bionde, tre documentari che ripercorrono le loro carriere: Marlene Dietrich Her Own Song (2001) di David Riva, che si sofferma su un aspetto particolare e meno conosciuto della sua vita, limpegno civile e politico che la spinse a sospendere la sua carriera, allora allapice, per dedicarsi agli spettacoli in sostegno delle truppe alleate durante la Seconda guerra mondiale; Marilyn Monroe The final days (2001), diretto da Patty Ivins Specht, che attraverso interviste inedite a persone che circondavano la star alla fine della sua vita, immagini darchivio e spezzoni del suo ultimo film segue la produzione di Somethings Got to Dive, una commedia romantica diretta da George Cukor durante cui lattrice fu licenziata e il film non fu mai terminato e Bert Stern luomo che fotograf Marilyn (2011) di Shannah Laumeister, un ritratto inedito che racconta il rapporto fra il fotografo newyorchese e la sua musa.

23/07/2017, 09:00