Note di regia di "Happy Winter"
Il possesso della cabina mare rappresenta un’illusione di benessere distante dalla vita di tutti i giorni che priva lentamente la classe media dei traguardi raggiunti. “
Happy Winter” vuole restituire questo senso di comunità con le sue naturali contraddizioni, scaturite da una vacanza dai risvolti condominiali a tratti tribali, lontana dai clichés delle ferie a mare. In questo villaggio estivo metafora dell’Italia, le preoccupazioni economiche affrontate sotto l’ombrellone trovano risposta nella crisi culturale degli italiani. Nel film l’aspetto divertente e spensierato della spiaggia è contaminato da un'amarezza che è sempre presente nelle storie, una sorta di conto in sospeso che lega i protagonisti al loro ritorno alla “normalità”. Questo microcosmo racchiuso in una biglia di vetro ha una fine precisa, il 15 settembre i bagnanti svuotano infatti le proprie capanne augurandosi un Buon Inverno.
Giovanni Totaro