CHE GUEVARA, 50 ANNI DOPO - Dal 7 al
9 ottobre alla Cineteca di Bologna
A 50 anni dalla morte di Che Guevara, avvenuta il 9 ottobre 1967,
Gianni Minà sarà protagonista di una tre giorni, da sabato 7 a lunedì 9 ottobre 2017, al Cinema Lumière della Cineteca di Bologna (Piazzetta Pasolini, 2/b)
8 lavori realizzati tra il 1987 e il 2016 da
Gianni Minà, che sarà presente a tutte le proiezioni: un percorso attraverso la storia di Cuba e delle grandi figure che ne hanno segnato il destino, come
Che Guevara e Fidel Castro.
Gianni Minà, che per anni si è dedicato alla ricerca e all’indagine storica su
Che Guevara, ha messo a disposizione il materiale che ha filmato nel corso del tempo e che rappresenta uno degli archivi più completi e interessanti riguardo a un protagonista indiscutibile della storia moderna.
La rassegna
Che Guevara, 50 anni dopo – realizzata da
Gianni Minà in collaborazione con la Cineteca di Bologna e Twelve Entertainment – avrà inizio già la mattina di sabato 7 ottobre, alle ore 10 con la prima parte del documentario "
Cuba nell’epoca di Obama" (2011), dedicata alla Scuola di medicina internazionale di La Habana; alle ore 13.40, la seconda parte del film, dedicata alla Scuola di cinema di San Antonio de los Baños e alla Scuola di balletto di Alicia Alonso. Un viaggio di oltre mille chilometri da L’Avana a Guantanamo, alla scoperta di Cuba e delle sue giovani generazioni, in un momento storico in cui si attende un cambiamento della politica statunitense per mano del presidente Obama.
Alle ore 18, sempre di sabato 7 ottobre, è in programma "
Un giorno con Fidel", che raccoglie parte dell’intervista di 16 ore che il leader cubano concesse nel 1987 a Gianni Minà, durante la quale Castro, fuori da ogni ufficialità, racconta la sua vita, la storia della rivoluzione, la difficile relazione tra Cuba e gli Stati Uniti, le sconfitte e i successi politici.
A distanza di molti anni,
Gianni Minà realizzerà nel 2015 "
L’ultima intervista di Fidel", in programma alle ore 20.15. Si tratta dell’ultima intervista filmata rilasciata da Castro a un giornalista straniero prima della morte, avvenuta nel novembre del 2016: “
Questa intervista a Fidel" – racconta
Minà – "
è stata realizzata il 23 settembre 2015, in occasione della visita di Papa Francesco a Cuba; il comandante della Rivoluzione, avendo saputo che stavo girando un documentario su questo evento storico, mi chiese di poter esprimere anche la sua opinione sull’argomento”.
La giornata di domenica 8 ottobre sarà invece dedicata più strettamente all’epopea del Che. Alle ore 18, "
Fidel racconta il Che" (1987): per la prima volta Castro parla dell’amicizia con il Che, nata in Messico, proseguita nella Rivoluzione cubana, fino alla partenza di Guevara per la sua ultima avventura in Bolivia. “
Non credevo che Fidel mi avrebbe raccontato, con tanta franchezza e intensità, la vicenda di Che Guevara”, ricorda
Gianni Minà. “
Non lo aveva mai fatto con altri giornalisti e penso che questo fosse dovuto, più che a motivi politici, al pudore, e al desiderio di difendere la storia di un’amicizia meravigliosa e tragica. Quanto dice Fidel del suo amico argentino è eccezionale, non solo per le rivelazioni sulla vicenda di Guevara in Africa, sul suo ritorno clandestino a Cuba per preparare la spedizione in Bolivia e sulla tragica avventura finale in quel paese, ma anche per la delicatezza del racconto, per l’intimità dei particolari narrati, per la qualità morale dell’amicizia descritta”.
Alle ore 19.40, "
Che quarant’anni dopo" (2008): Cuba, la rivoluzione da esportare in paesi come il Congo e la Bolivia, la tragica scomparsa. Il Che nel ricordo di Pombo e Urbano (al secolo Harry Villegas e Leonardo Tamayo), due ragazzi da lui svezzati durante la rivoluzione cubana, che lo hanno accompagnato in Congo e in Bolivia.
Lunedì 9 ottobre, giorno esatto dell’anniversario della scomparsa di Che Guevara, alle ore 18, "
In viaggio con Che Guevara" (2003): andremo dietro le quinte di I diari della motocicletta, il film di Walter Salles prodotto da Robert Redford che ha raccontato il viaggio di formazione del giovane Che nel Sudamerica. Attraverso i ricordi e le impressioni di Alberto Granado, ultraottantenne che condivise quell’avventura, inframmezzati da scene del film (al quale Minà ha partecipato collaborando alla sceneggiatura) e sequenze dietro la macchina da presa.
Ultimo appuntamento della rassegna con uno sguardo sulla Cuba contemporanea: "
Papa Francesco, Cuba e Fidel" (2016), in programma alle ore 20.15, è il racconto della storica visita di papa Bergoglio a Cuba. “
Tutto è nato molto semplicemente”, racconta
Minà. “
Il Papa andava a Cuba perché, ma questo si sarebbe saputo dopo, era uno di coloro che stavano lavorando per costruire la pace tra Cuba e gli Stati Uniti. Questo mi incuriosiva e così con mia moglie ho deciso di produrre un film che raccontasse questo momento storico. Il momento più bello è stato l’incontro fra il Papa e Fidel Castro. Francesco è andato a trovare privatamente Fidel, una scelta che ha già significati simbolici importanti e che emoziona: l’incontro tra questi uomini anziani, che hanno la semplicità dei forti, che finalmente segna un’apertura perché finisca l’embargo, il pregiudizio verso Cuba”.
Alessandra Tieri05/10/2017, 16:59