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FESTIVAL DEI POPOLI 58 - LA CONVOCAZIONE - Un mondo a parte


FESTIVAL DEI POPOLI 58 - LA CONVOCAZIONE - Un mondo a parte
Una scena de "La Convocazione"
Non capita tutti i giorni di vedere cosa c'è dietro le quinte... Si riassume forse tutto in questa frase, pronunciata dal giudice a pochi minuti dalla conclusione de "La Convocazione" di Enrico Maisto, il senso intero e il motivo maggiore di interesse del documentario: "quel" dietro le quinte noi spettatori non lo vedremo, ma già la fase precedente - di solito ignota - si rivela sorprendentemente coinvolgente.

Luogo unico di svolgimento, l'aula dove si svolgono i processi della II sezione della Corte d’Assise d’Appello. Presenti, oltre ai giudici e al personale, sessanta cittadini estratti a sorte da un sistema informatico, chiamati a passare lì un giorno intero per essere scelti dal Presidente della Corte come giudici popolari in un processo. I volti, le parole, gli sguardi, le riflessioni colte dal regista sono quelle di tutti noi spettatori (e potenziali futuri "candidati"), tra paura di essere (o non essere!) scelti, volontà di fare il proprio dovere, impegni famigliari impellenti...

I giudici popolari, questi sconosciuti. "Chi sono? Che peso hanno? Cosa porteranno delle loro opinioni e convinzioni personali al momento di decidere la sentenza? La Convocazione - spiega Maisto - intende raccontare, attraverso il momento della selezione dei giudici, proprio quel contesto umano e relazionale da cui scaturiranno i giudizi di condanna o assoluzione".

Un meccanismo di narrazione che funziona, un'esperienza (quasi) condivisa appieno.

14/10/2017, 18:35

Carlo Griseri