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FESTIVAL DEI POPOLI 58 - PERCEZIONI - La vita di tre artiste


FESTIVAL DEI POPOLI 58 - PERCEZIONI - La vita di tre artiste
Una scena del documentario "Percezioni"
Percezioni”, documentario di Alfredo Milano, è un breve spaccato sulla vita di tre artiste, ognuna delle quali ha fatto di un senso il proprio filtro principale con cui guardare il mondo.

La prima che incontriamo è Melania de Levya, una fotografa, che ha sviluppato una particolare attenzione all'estetica visiva della realtà: interessata alla luce, all'inquadratura e ai piccoli dettagli che possono rendere perfetta una foto. La seconda è Carlotta Padovan, la quale ha posto le radici del suo lavoro nella musica e nelle emozioni che la generano o ne derivano: artista, cantante e musico-terapeuta lavora con l'udito. Infine c'è Vania Talpo che con estrema concentrazione maneggia il fuoco e il vetro, plasmando quest'ultimo a suo piacimento, portandoci dentro una diversa visione del concetto di tatto.

Un film sconnesso che, però, trasporta e trascina in questo viaggio sulla percezione. Non c'è né storia, né messaggio, solo una semplice documentazione di piccole realtà, senza uno sguardo critico o autoriale dominante. Sebbene il concetto iniziale possa essere interessante, questo documentario non sbalordisce. Sa inoltre di incompiuto, sia per il finale appeso, sia per l'arbitraria selezione di soli tre dei cinque sensi umani. Peraltro discutibile anche la scelta di inserire la lavorazione del vetro: un mestiere estremamente affascinante a livello visivo ma che poco rimanda alla sensazione e alla percezione del tatto. D'altro canto affascina il lavoro di Carlotta Padovan, che porta il suono e la musica su più livelli: sembra essere l'unica che ha davvero concentrato la sua vita e il suo lavoro sul senso dell'udito, estendendolo non solo alle lezioni di canto ma anche alla terapia e quindi all'approccio alle emozioni con l'arte dei suoni.

Elisa Pulcini

13/10/2017, 16:45