FESTIVAL DEI POPOLI 58 - IL MONDO O NIENTE - Storie dal sud
Il Sud Italia è storicamente territorio di contraddizioni. Sin dalla metà dell'800, e ancor più ragionando in termini europei, si tende a mettere l'accento sull'arretratezza economica, sulla povertà. Ma un rovescio della medaglia lo si ha osservando le bellezze naturalistiche, i siti UNESCO, la qualità dell'aria, una ricchezza rara da trovare in giro. E allora qual'è il vero volto del meridione?
Un interrogativo che pare essersi posta Chiara Caterina, che passa per la prima volta dietro alla macchina da presa per raccontare ne "
Il Mondo o Niente" i vari aspetti che compongono l'identità di una delle regioni più affascinanti del Sud, la Basilicata.
Tra mari e montagne, aria e sottosuolo, passando dalle aziende petrolchimiche che inquinano le acque a siti archeologici divenuti luoghi di ritrovo per adolescenti irrequieti, il passato e il futuro vanno a braccetto, in un percorso un po anarchico di documentazione, che mostra una terra dove è possibile imbattersi in tutto e il contrario di tutto.
La Caterina sembra guardare verso una serie di interessanti modelli italiani di cinema del reale, dal "controllo" su alcuni personaggi alla Rosi, fino all'accostamento di fredde immagini a registrazioni audio, tipiche del cinema di Parenti e D'Anolfi, passando per i miti arborei rievocati dai lavori di Frammartino, non riuscendo però a centrare un unico vero approccio narrativo e registico.
Ma se riuscire ad entrare nelle varie piccole storie mostrate sembra davvero difficile, altro discorso è invece il lavoro sull'immagine, tanto curata nella luce e nelle scelte estetiche, da rasentare la perfezione, capace di creare delle situazioni di apparente fiaba e sospensione temporale.
L'opera prima di Chiara Caterina può lasciare spiazzati così come colpire agli occhi e al cuore, ma certamente non può lasciare lo spettatore indifferente.
12/10/2017, 17:38
Antonio Capellupo