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FILM FESTIVAL DIRITTI UMANI LUGANO IV - Nella giornata
conclusiva la proiezione di "A Ciambra"


FILM FESTIVAL DIRITTI UMANI LUGANO IV - Nella giornata conclusiva la proiezione di
Matinée con colazione (dalle ore 10:00 al Cinema Corso) per la domenica di festival, che si apre con un film delicato e attento, sugli adolescenti e il momento della pubertà.
"They" (USA – 2017 – 80’) di Anahita Ghazvinizadeh, mostrato in prima svizzera, alle ore 11:00, racconta di J., quattordicenne che si fa chiamare appunto They, “loro”, che si sta confrontando con un’identità di genere che non gli è chiara. Un cammino che compie con la discreta, ma attenta presenza della sua famiglia. Ne emerge la normalità della vicenda, raccontata in maniera delicata e profonda, senza stereotipi.
Seguirà l’approfondimento, moderato da Andrea Ostinelli, giornalista RSI, Identità in transizione, cui intervengono Alain Navarra, Responsabile culturale di Network, presidente di Hyestart e la psicologa Licia Raimondi.

La colazione, dalle ore 10:00, sarà offerta al pubblico in possesso di biglietto o abbonamento.

"A Ciambra" (Italia – 2017 – 117’) di Jonas Carpignano, selezionato per rappresentare l’Italia agli Oscar, è il film delle ore 14:30. (proiezione cui non fa seguito dibattito).
A Ciambra è una sorta di enclave; casermoni abbandonati sul territorio di Gioa Tauro, in Calabria, dove vivono alcune comunità rom e africane. Il film racconta le vicende di Pio, un ragazzo rom di 13 anni, costretto dalla vita a crescere in fretta. Tutti i protagonisti del film, come Pio, interpretano se stessi, in una fiction di stampo neorealista. Un racconto che ci pone di fronte a tante riflessioni, tra le quali il diritto all’infanzia, alla sicurezza sociale e alla famiglia.

In preserale, alle 17:30, una vicenda di libertà di espressione in "The Trial: The State of Russia Vs Oleg Sentsov" (Estonia, Polonia, Repubblica Ceca – 2017 – 75’) di Askold Kurov, presente in sala.
Oleg Sentsov regista ucraino affermato e vincitore di diversi premi, viene accusato nel 2014 di avere dato fuoco alla sede del partito putiniano Russia Unita e di aver preparato atti di sabotaggio in Crimea. Il regista è tuttora rinchiuso in una prigione di massima sicurezza in Siberia. Dichiarato più volte innocente, affermando, in un paio di lettere scritte dal carcere, di essere vittima di un processo politico, il film è un accurato e coinvolgente documentario d’inchiesta.
Alla proiezione seguirà l’approfondimento "L’individuo e lo Stato", a cui parteciperanno Askold Kurov, regista del film e Paolo Pobbiati, già direttore di Amnesty International Italia, a moderare Danilo de Blasio, direttore del Festival Diritti Umani di Milano.

14/10/2017, 10:32