FESTIVAL DEI POPOLI 58 - ANATOMIA DEL MIRACOLO - I volti della fede
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Anatomia del Miracolo" di Alessandria Celesia è un film sulle fede. La regista prende spunto, per raccontare il tema a lei caro, dalla storia di tre donne, tutte e tre fortemente legate alla religione. C'è Giusy, antropologa, costretta dalla vita a stare su una sedia a rotelle; Fabiana, "femminiello" presente a tutte le manifestazioni religiose; e Sue, pianista coreana che si è trasferita a Napoli dopo aver lasciato New York. I tre racconti di intersecano tra loro, sovrapponendosi su più piani, che fanno dell'opera un film corale, basato su un impianto che ricorda la grande commedia di Eduardo De Filippo, e, forse, non poteva sfuggire a questo tipo di drammaturgico un'opera corale girata a Napoli. A fare da sfondo a tutto il documentario è la devozione verso la Madonna dell'Arco, il cui santuario è il secondo più frequentato della Campania dopo quello di Pompei. Un Madonna ferita e sofferente, portatrice di miarcoli, e per questo idolatrata da "greggi" di fedeli in cerca di grazia.
Per compiere questo viaggio nel fenomeno "miracolo", la Celesia si immerge in un Mondo tra realtà e magia, dove le aspirazioni umane si dedicato alla devozione completa, ora verso un Santo, ora verso la vicinanza con i propri cari, ora verso la creazione di una composizione musicale come nel caso di Sue. "
Anatomia del Miracolo" è un viaggio alla ricerca ultima del fine per il quale il miracolo viene ricercato ed evocato. Gli ingranaggi narrativi sono ben oliati dalla regista, che non restringe il "campo" su una sola storia, ma cerca una coralità d'insieme per mostrarci le varie sfaccettature di una realtà che sfugge alle logiche terrene. Nel film sono racchiuse tutte le pulsioni umane, tutte le aspirazioni di una religiosità che sembra servire più a rimanere attaccati a delle speranze terrene che alla misticità ed alla redenzione "ultraterrena".
17/10/2017, 15:16
Simone Pinchiorri