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Note di regia di "NYsferatu - Symphony of a Century"


Note di regia di
Una delle prime cose che si imparano a fare è disegnare.
Disegnare, del resto, è anche una delle prime cose che disimpariamo a fare: già dall'adolescenza la matita ci appare come un'estranea e d'altronde in un'epoca subissata di immagini digitali velocissime l'idea stessa della pratica del disegno è paragonabile al muoversi a piedi o in calesse invece che in macchina. O in barcone invece che in aereo.
Tuttavia, ci sono ancora persone che si muovono in calesse, o sui barconi.

Anzi, credo che forse la maggior parte delle persone al mondo si sposti ancora su questi mezzi cosiddetti anacronistici.
NYsferatu, se ci penso, in fondo parla di questo: mondi differenti che si scontrano, movimenti di popoli, ansia per una colonizzazione inversa (il diverso che arriva da fuori), perdita, ricerca e conquista della libertà.
Come strumento d'indagine, la matita: anacronistica come Nosferatu con la sua bara in mano che passeggia per Times Square, appuntita come i suoi canini e nera come la sua ombra.
Lungo tutto il film, col disegno designo le cose, i fatti e le persone provando a tirare le fila della non-storia del nostro secolo, provando, infine, a riconoscere tutto ciò che continuo, ostinatamente, a scordare.

Andrea Mastrovito