CONTROFIGURA - Attori perplessi nel metacinema
Una troupe sta esplorando Marrackech e i suoi dintorni in cerca delle location per un film. Si cerca una piscina per il remake di "
The Swimmer", film del 1968 con Burt Lancaster, tratto da un racconto dello scrittore statunitense John Cheever. Nella pellicola di Frank Perry, girata in Connecticut, un uomo attraversa un'intera regione passando da una piscina all'altra per raggiungere la propria casa. Nel cast del film di Ra Di Martino, Filippo Timi interpreta il ruolo di Burt Lancaster e Valeria Golino quello di Janice Rule ma il vero protagonista della storia è Corrado, la controfigura. Corrado Sassi, già attore con Matteo Garrone ("
Terra di Mezzo" e "
Ospiti"), fotografo, performer ed artista visivo è il vero corpo narrante di questo interessante film sperimentale italiano. Sassi nel film prova le scene necessarie alla narrazione, nuota nelle piscine di lussuosissime abitazioni private, testa con il direttore della fotografia le varie inquadrature che poi saranno riservate agli attori principali del girato vero; Timi e Golino. Ad un certo punto però la controfigura, cessa di essere solo burattino, comincia a farsi delle domande sul suo ruolo. Corrado sente su di se la responsabilità della sua figura, comincia a voler diventare anche lui un vero attore, non più un semplice figurante al servizio della troupe. Gli attori e la regista intanto lavorano sul set tra dubbi e tensioni, la parte documentaristica del backstage si intreccia con la fiction tanto che pare talvolta difficile coglierne le differenze. Finalmente una ventata di aria fresca nel cinema italiano, un film che parla del set come da tanto non se ne vedevano.
"
Controfigura" è girato quasi totalmente senza sceneggiatura, mescola la fiction e il documentario portando lo spettatore in due film paralleli con due stili e due narrazioni ben distinte. Il personaggio della contro - figura Corrado prende forza via via, è la parte documentaristica forse a dare spessore e senso al remake del film di Perry, sono i discorsi a tavola della troupe e le domande di Corrado a riesumare un cinema a soggetto ingessato e talvolta incapace di ridere di se stesso. Ci affezioniamo di più al dolce Sassi, che come un vero artista perplesso e d'avanguardia mette in gioco se stesso, che ad un Timi istrione di razza che non riesce a lavorare con gli attori sul set se non trova la posizione e la luce giusta. Ma anche Timi in quel caso recita o è reale? Finge o è davvero lui? Le bizze da attore sono finzione o sono vere? Alla fine del film lo spettatore quando vede sullo schermo il vero remake di "
The Swimmer" può avere un senso di fastidio, rimpiange lo stile sporco e realistico del backstage, rivuole la fotografia contrastata e sgranata, il mosso sui volti, la sfocatura del cinema diretto. L'operazione della Di Martino funziona, lo spettatore pensa di nuovo, si risveglia, si fa delle domande, ridestandosi sulla poltrona dal sonno generato dalla troppa finzione. Un film assolutamente da vedere per i cinefili, tra Pirandello, Pasolini, Garrone e Truffaut.
19/11/2017, 13:16
Duccio Ricciardelli