TFF35 - CENTO ANNI di Davide Ferrario
Alla trentaquattresima edizione del Festival del cinema di Torino viene presentato
Cento Anni, il film saggio diretto da
Davide Ferrario che vuole raccontare il centesimo anniversario della disfatta di Caporetto. A raccontare le sconfitte italiane ci sono le voci di
Mario Brunello, Diana Hobel, Fulvio Falzarano, Laura Bussani, Marco Paolini.
Un evento storico ma più che altro simbolico: le Caporetto nazionali infatti si sono seguite in altri ambiti come in quello economico, istituzionale, politico e sportivo. Da qui nasce l’idea di
Cento Anni: costruire un fil rouge dello spirito italiano partendo dal 1917, anno della sconfitta per poi passare al movimento dei partigiani, all’attentato di Piazza Loggia e infine allo spopolamento del sud.
Il film è così diviso in quattro capitoli, nel quale le storie dei vissuti si intersecano alla storia italiana. L’ex chitarrista dei CCCP, Massimo Zamboni, racconta la storia di suo nonno fascista. I sopravvissuti e i figli dei caduti raccontano della strade di Piazza Loggia. Il poeta e attivista Franco Arminio descrive lo spopolamento del sud.
Ferrario si muove su un quesito: scoprire a cosa servono i morti e a cosa servono i vivi. Un film ambizioso e ricco di testimonianze interessanti che viene però appesantito da una scrittura a volte troppo solenne, soprattutto se le immagini ritraggono paesaggi sensazionalistici. C’è forse troppa materia, a cui Ferrario non sempre riesce a dare la giusta potenza, nonostante ci sia un rigore morale e uno sguardo lucido alla storia. Lo stile che utilizza il regista è piuttosto sconnesso, dove immagini di repertorio e primi piani in bianco e nero si alternano con immagini del teatro civile usato per la rievocazione di Caporetto.
Anna Pennella
29/11/2017, 08:30