Note di regia de "La Libertà della Luna"
Sono sempre stato attratto dalle persone lontane dai riflettori, da chi è poco raccontato. Così ho cercato alcune storie, e ho lasciato che scorressero davanti alla mia macchina da presa. Ho cercato come solitamente faccio di nascondermi dietro agli strumenti tecnologici, e poi di far sparire anche quelli, per raccogliere l’autenticità di questi incontri. Ho poi costruito il film come se si trattasse di un unico territorio libero, come se questi personaggi vivessero vicini l’uno all’altro, inconsapevolmente, costituendo una comunità immaginaria. D’altronde è assai vero che cerchiamo l’esotico lontano da noi e invece molto spesso è proprio dietro l’angolo, solo che ci manca la chiave per trovarlo.
Alessandro Scillitani