Note di regia di "Dentro il mare"
'Dentro il mare' è un film che fonde il linguaggio poetico e quello linguaggio cinematografico ispirandosi al lavoro della poetessa Amelia Rosselli, ed in particolare alla poesia 'C'e come un dolore nella stanza', a 'La lingua salvata' di Elias Canetti, e a 'Il giovane Holden' di Salinger.
In 'Dentro il mare' si evince il mio interesse per il cinema dell’incomunicabilità che mi ha indotto ad approfondire il legame che si insinua tra gli individui e il loro passato. Il cortometraggio descrive la storia di un ragazzo in conflitto con i propri ricordi che si allontana da un personaggio al quale è fortemente legato per cercare risposte nel rumore del mare. Il tema della memoria è fondamentale: nei ricordi si annidano alcuni episodi che hanno segnato i personaggi del film, ed è proprio in quegli eventi che risiedono le risposte per capire come affrontare la realtà.
L’importanza del passato per i personaggi si evince anche dal linguaggio usato per la messa in scena. A esempio ho deciso di girare in una sola inquadratura la scena finale: nel piano-sequenza c’è una fusione tra il tempo reale e il passato. La vicenda di 'Dentro il mare' è quella di Mario, un giovane uomo ancorato al passato poiché incapace di comprendere, a seguito di un doloroso distacco da una persona a lui cara, il valore di ricordi che gli sembrano inconciliabili con la vita reale.
Un ruolo fondamentale nello sviluppo di questo cortometraggio poi ha avuto la sfera onirica; infatti prima di iniziare le riprese ho approfondito il significato dei sogni, partendo dalla teoria degli archetipi di Jung. Il sogno è il luogo dove si manifestano le paure che nella vita quotidiana si tende ad eludere perché spiacevoli. Nella rappresentazione onirica del cortometraggio emerge il significato di alcuni elementi simbolici: il mare assume un valore liberatorio per il protagonista, ma anche la torre che raffigura la fermezza necessaria per affrontare il domani.
La mia formazione da musicista e gli scritti di Jean Mitry mi hanno suggerito un approccio linguistico molto simile a quello musicale, il quale utilizza variazioni di sonorità tramite i tempi e i ritmi musicali per esprimere emozioni: queste non essendo mai pronunciate direttamente con la parola (come può avvenire in teatro o per la letteratura), consentono di essere percepite in modi differenti. L'esiguità del parlato deriva dunque da una scelta precisa: quella di restituire un'atmosfera emotiva e simbolica piuttosto che ricostruirla tramite le parole dando un senso univoco alla narrazione.
Tali mie riflessioni, mi hanno condotto ad un lavoro con gli attori che consentisse di far convergere grazie alla loro esperienza i loro personali punti di vista ed il mio in modo da arricchire di sfumature i ruoli che avrebbero dovuto interpretare. Il linguaggio del corpo è stato fondamentale nel lavoro di trasposizione della sceneggiatura, non è un caso che il ruolo dell'anziano sia andato ad Ettore Toscano, illustre rappresentante del metodo mimico di Orazio Costa.
Per il personaggio di Carlo ho preso spunto dal carattere di mio nonno materno, che è un poeta ed insegnante. Parlando con Ettore Toscano mi ha colpito la sua perfetta aderenza al ruolo. Ho scoperto soltanto in seguito che fosse un poeta e grande appassionato di poesia, e del suo passato di insegnante presso la Scuola di Espressione e Interpretazione Scenica fondata insieme a Orazio Costa Giovangigli. Con Ettore abbiamo poi discusso a lungo del ruolo che svolge il suo personaggio nella sceneggiatura: l’anziano è una figura spirituale che dopo averlo cercato con insistenza ha il compito di condurre il giovane Mario a confrontarsi con se stesso.
'Dentro il mare' è un cortometraggio sui ricordi e sulla memoria girato interamente a Bari nell'estate del 2017 frutto di un lavoro lungo e complesso. Il film è stato completato nel 2018 grazie ad una partecipata campagna di Crowdfunding su Produzionidalbasso, che ha destato l'interesse di critici di rilievo e testimonial del calibro di Marcello Prayer, ed ha permesso di reperire i fondi necessari alla post-produzione del film.
Leonardo Dell'Olio