PAGINE NASCOSTE - In tour nelle sale dal 22 gennaio
Dopo la prima mondiale al 35. Torino Film Festival, dove è stato calorosamente accolto e accompagnato da uno dei dibattiti più vivaci della kermesse, il nuovo film documentario di Sabrina Varani,
Pagine nascoste, arriva nelle sale per un lungo tour di proiezioni-evento e teniture, a partire dalla selezione nel prestigioso ‘festival diffuso’ Il Mese del Documentario, promosso da Doc/it: un onore riservato a soli 2 documentari italiani di quest’anno. Il film di Sabrina Varani, distribuito da Istituto Luce-Cinecittà, inizia il suo tour da Roma, alla Casa del Cinema, il
22 gennaio, in occasione della settimana della Memoria, per toccare tra gennaio e febbraio le principali città: dopo Roma, Milano, Genova, Napoli, Firenze, Torino, ancora Roma (dove sarà in tenitura all’Apollo 11) e altri centri, anche in profondità.
Pagine nascoste, prodotto da Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, B&B Film, in associazione con Istituto Luce Cinecittà, segna il ritorno alla regia di Sabrina Varani, direttrice della fotografia di spessore del cinema del reale italiano (e non solo) e prende le mosse dal nuovo romanzo di Francesca Melandri, ‘Sangue giusto’, edito nel 2017 da Rizzoli. Una delle voci più forti e originali della nostra narrativa, per un libro che sta confermando il talento della sua autrice, con la forza della sua storia. Quella di un padre, un personaggio d’invenzione chiamato Attilio Profeti, anziano, rispettabile, pacifico, amato; ma che si scopre avere un passato nascosto e ora indagato dalla figlia Ilaria nel regime fascista, nella guerra coloniale, nelle teorie razziste sulla superiorità ariana. Un segreto che riporta i lettori a un baratro rimosso della nostra storia, e ai suoi riflessi oscuri nell’Italia presente.
Il film di Varani non si adatta al libro, che è un puro racconto di finzione. Ma alla vera storia di Francesca Melandri. Che durante la scrittura del libro ha scoperto quanto suo padre avesse in gioventù aderito alla dittatura. Scoprendo così anche nella propria famiglia la rimozione di tanti italiani: tutti quelli che durante il Ventennio erano fascisti, e poi non lo sono stati più. Il film diventa così un viaggio ricchissimo di direzioni: verso un passato personale; nelle biblioteche alla ricerca di documenti; in Etiopia, alla scoperta della nostra storia coloniale. Un viaggio intimo; e un viaggio in Italia, alla scoperta del nostro razzismo di oggi, tra propagande che ricordano paurosamente quelle degli anni ’30, con l’avanzata di nuovi fascismi e nuovi ricorsi alla paura di ciò che vediamo come ‘altro’ . Tra montagne africane dove si visse la resistenza ai massacri italiani, o a Filettino, in Ciociaria, dove un monumento celebra la resistenza di oscure storie.
Con brani del romanzo interpretati da Valentina Carnelutti, un riuso emozionante dei filmati degli Archivi del Luce e dell’Aamod, di articoli di stampa e immagini d’epoca.
Un racconto fatto di immagini dure, talvolta difficili da accettare. E in tutto questo, un racconto delicato, fatto di comprensione, di volti e luoghi bellissimi. Come un tappeto di fili diversi, un racconto sul riconciliarsi con la propria storia, e provare a conoscere quel diverso che viene da un altro luogo: un altro paese, o il passato.
18/01/2018, 11:27