LAZZARO - Chi sono le brave persone e le cattive?
Quand’è che possiamo definirci brave persone e quando cattive? Il confine è labile, incerto. Questo interrogativo senza risposta è il motore che muove
Lazzaro, film drammatico-noir diretto da
Paolo Pisoni.
Il protagonista è
Lazzaro, un individuo ambiguo mosso da sentimenti contrastanti. È lui ad incarnare il confine in cui il bene e il male si incontrano e si scontrano. Questo contrasto lo si osserva anche dal punto di vista dei personaggi in scena, infatti la pellicola è spaccata diametralmente in due: da una parte abbiamo una serie di figure positive, dall’altra invece dei rappresentanti di valori negativi. Il ponte che congiunge questi due mondi, mischiandoli assieme, è Lazzaro. Egli, in totale confusione, è così sospinto prima verso il bene, poi verso il male alla costante ricerca della propria reale identità. La scelta di utilizzare il bianco e nero per tutta la pellicola incrementa questo gioco di opposizioni fra due parti e avvolge il tutto con un più spesso velo di mistero ed incertezza.
Il film ha inizialmente un ritmo lento e un carattere asettico, ma col mutare delle circostanze cambia anche la narrazione che si fa più coinvolgente e incalzante. La storia che alla fine sembra volgersi in positivo, lascia tuttavia gli spettatori con lo stesso quesito irrisolto, mostrando come l’identità degli individui non sia univoca ma come, al contrario, contenga al suo interno sia il bene che il male. Sta a noi decidere dove far pendere l’ago della bilancia.
Gabriele Nunziati20/04/2018, 08:36