TOSCANA FILMMAKERS FESTIVAL IV - Mattatore Carlo Verdone
Anche quest’anno si è svolto, distribuito su 5 giornate, il
Toscana Filmmakers Festival, manifestazione dedicata al cinema toscano. Il festival ha riscosso in generale un’ottima partecipazione ma, senza dubbio, la serata più attesa è stata quella conclusiva che, dopo la premiazione dei film vincitori, ha visto la partecipazione di
Carlo Verdone.
Il regista e attore romano è stato un fiume in piena. Per più di un’ora e mezzo ha trasportato il pubblico in un viaggio all’interno dei suoi ricordi: dall’infanzia agli ultimi anni di carriera, dai picchi di successo ai momenti più insoddisfacenti. Verdone ha raccontato alcuni episodi di vita familiare ed altri legati ai suoi esordi, lasciandosi andare a imitazioni esilaranti di alcuni dei personaggi fondamentali per la sua carriera (come Vittorio Cecchi Gori e Sergio Leone). L’evento ha così assunto i tratti di uno spettacolo comico per le risate che è riuscito a strappare ai presenti. Ed è proprio a partire da questa sua capacità di osservare la realtà circostante, riuscendo a riprodurne i caratteri più pittoreschi, che da ragazzetto capì di avere tutte le carte in regola per riuscire nel mondo del cinema. Non ha inoltre dimenticato di rammentare quanto siano stati importanti i suoi genitori nel farlo appassionare al mondo dello spettacolo, incoraggiandolo e sostenendolo nel perseguire quella carriera.
Nella seconda parte della serata sono stati mostrati alcuni spezzoni di tre suoi film ("
Viaggi di Nozze", "
C’è un Cinese in Coma" ed "
A Lupo a Lupo") e per ciascuno di questi ha ripercorso le vicende più importanti ad essi collegate, rivelandone anche alcuni curiosi retroscena: come per esempio i gravi dolori fisici che lo hanno accompagnato per tutte le riprese di "
Viaggi di Nozze", ma che non lo hanno fermato perché troppo entusiasta di tale progetto cinematografico; oppure di come il flop di C’è un cinese in coma lo abbia spinto a cambiare strategia lavorativa, portandolo ad allontanarsi per un po’ dagli schermi e a dedicarsi alla famiglia.
Ha infine salutato la città (a cui è fortemente legato per aver lavorato ai suoi primi film con due sceneggiatori pratesi del calibro di Leonardo Benvenuti e Piero De Bernardi) ringraziandola per l’ospitalità e ricevendo in cambio un premio speciale della direzione artistica del festival e tanti, tantissimi applausi del pubblico.
Gabriele Nunziati17/06/2018, 20:03