NON SOLO 007 - Una mostra dedicata ai ciak sul Garda
Tutti ricordiamo quell'aprile di dieci anni fa quando tra Gargnano, Tremosine e Torbole vennero girate alcune sequenze mozzafiato di Quantum of Solace, il 22° film di James Bond. Tra inseguimenti e tuffi nel lago della mitica Aston Martin le gardesane del Lago di Garda venivano consacrate come location privilegiate per film a grosso budget tanto che due anni dopo si scelsero le medesime location per il thriller di spionaggio The International di Tom Tykwer.
Se James Bond fu sicuramente il momento di maggior celebrità per il Lago di Garda come set cinematografico, la storia dell'utilizzo del Garda come sfondo per ambientazioni non datava certo da quel momento ma risaliva a molti anni prima.
La mostra “
Non solo 007”, che verrà inaugurata a Riva del Garda alla Galleria Civica “G. Craffonara” il 7 luglio 2018, curata da Ludovico Maillet e Franco Delli Guanti, vuole ripercorrere attraverso una vasta raccolta di manifesti cinematografici (alcuni molto rari) i momenti più significativi dell'utilizzo delle location gardesane nei film.
La grande stagione cinematografica del lago si ha tra la fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60, quando Walter Bertolazzi, trasforma Peschiara in un set ideale per film sui pirati. I Caraibi si trasferiscono nella parte meridionale del lago e qui si girano una quindicina di film con star nazionali e internazionali.
Prima c’era stata addirittura una produzione tutta lacustre, la Nuova Benaco Film di Lazise nel 1954 aveva prodotto infatti Il tiranno del Garda diretto da Ignazio Ferronetti che raccontava la vicenda della regina Adelaide di Borgogna fatta prigioniera nella Rocca del Garda da Berengario d’Ivrea. L’anno dopo Luis Trenker aveva realizzato- su sceneggiatura nientemeno che di Giorgio Bassani e Pier Paolo Pasolini- Il prigioniero della montagna, melodramma nazionalpopolare girato a Bardolino. Nel 1957 era stata la volta della Capinera del mulino, di Angio Zane, ambientato nell’immaginario Borgofiore del Garda. All’inizio degli anni ’60 arriva anche la vera Hollywood, con due film del grande artigiano Delmer Daves (il regista di Scandalo al sole), che qui gira Accadde un’estate (1965) e Gli amanti devono imparare (1962). Internazionale è anche la produzione dello spionistico Black Box Affair Il mondo trema (1966). Vi sono poi i film legati alla Repubblica di Salò e al governo di Mussolini sul lago, dal Processo di Verona (1962) di Carlo Lizzani a Claretta (1984) di Pasquale Squitieri. A Punta San Vigilio, viene ambientata la storia d’amore di D.H. Lawrence e della infedele moglie Frida, che dà lo spunto all’ Amante di Lady Chatterley nel biopic Priest of Love di Christopher Miles. Nel 1986 a Lazise per qualche giorno arriva Margarethe von Trotta, per le scene italiane di Rosa L., la biografia della rivoluzionaria tedesca Rosa Luxemburg. Alle discoteche sul lago si ispira invece nel 1995 Jerry Calà per Ragazzi della notte, con una produzione ancora una volta locale, che si chiama Garda Film.
Concludiamo citando il meraviglioso film di Luca Guadagnino Chiamami col tuo nome, candidato quest’anno all’Oscar come miglior film in cui una lunga sequenza è stata girata alle terme di Catullo. La mostra di Riva del Garda, che fa parte delle iniziative organizzate per la stagione espositiva 2018 del Centro Culturale La Firma, sarà l’occasione per ripercorrere questa storia del cinema tutta gardesana attraverso i manifesti dei film citati e di spezzoni dei film. Inaugurazione sabato 7 luglio alle ore 18.00 presso la Galleria Civica “G. Craffonara”.
29/06/2018, 11:22