LOCARNO 71 - L'OSPITE, commedia all'italiana d'oggi
Da un divano all’altro, le disavventure di un uomo in cerca d’amore. Ogni coppia è felice o infelice a modo suo.
Alla fine del film che narra in modo effervescente di coppie di quarantenni in crisi esistenziale resta, abbandonato in strada il divano rosso, oggetto feticcio del film e simbolo contradditorio di ozio, di riposo e di momenti di oblio. Chiara, la partner di Guido, la nervosetta guida turistica, detentrice di due lauree e che spiccica bene l’inglese è partita per nuovi lidi : il Canada dove uscirà dallo stato di precariato cronico. Gli altri: coppie e single, tutti un tantino nevrotici, restano e continuano a passare il tempo tra amori duraturi e tradimenti fugaci. Sono tutti dei quarantenni non completamente maturi e cercano tra alti e bassi, un figlio in arrivo e una relazione che comincia e una che finisce, la loro strada in una Roma caotica.
Il film si intitola metaforicamente L’ospite, mi scusi il regista per l’intrusione , io lo denominerei “Il povero Guido e il divano” ! Infatti sono loro i protagonisti, gli altri e le altre sono tutte comparse più o meno brave di una vicenda corale dei giorni nostri che si svolge quotidianamente sul palcoscenico della vita sotto tutti i cieli. Il Povero Guido, brillante negli studi, che col tempo pubblicherà anche un saggio su Italo Calvino, frequenta congressi letterari, ma è affannosamente alla ricerca di un posto fisso, e intanto fa delle supplenze in diversi ordini di scuola ad adolescenti che sovente se ne infischiano di autori come Ugo Foscolo e il sonetto Alla sera! Chiara, la sua partner stabile si dimena guidando visite di turisti stranieri. È lei che innesca la miccia della separazione. Ha bisogno di tempo per riflettere sulla loro relazione e allora vuole partire.
L’ingenuo Guido con un impensato colpo di testa parte prima lui. Così non avendo più un appartamento, diventa l’ospite delle diverse coppie di amici e condivide i loro problemi ma prova anche il confort dei loro divani. Inoltre nell’ingarbugliata vicenda del suo quotidiano ci sono anche i genitori. Il porto di salvezza al quale fa ritorno. Essendo un mammone, tra l’altro le mutande gliele compra ancora la mamma, condivide parte dei suoi guai amorosi con la genitrice un po’ invadente, mentre il padre più distaccato. non si immischia, ma drasticamente dice di lasciare Chiara.
Basato su un dialogare frizzante e immagini azzeccate,
L’ospite del fiorentino Duccio Chiarini, già presente con film a Venezia e a Berlino, risulta una commedia leggera, dal timido umorismo e sguardi sociali su vite di quarantenni che può ben scacciare la noia in una afosa serata estiva.
Del film si dimentica anche il titolo ma non il volto dell’imbranato Guido ben portato allo schermo da
Daniele Parisi anche
Silvia d’Amico, la protagonista femminile è brava e tiene bene la scena. Passato in Piazza Grande in prima mondiale l’ospite ha fatto sorridere, ridere e anche pensare.
L’ospite coprodotto da Italia, Svizzera, Francia è anche la prima coproduzione della giovane e dinamica ticinese Michela Pini.
10/08/2018, 18:18
Augusto Orsi