VENEZIA 75 - "Fino alla fine", forza...
Difficile che un boss spietato come Tonino O’ Infame, il più temuto e spietato della città, possa perdonare l'uccisione - seppur involontaria - di suo nipote da parte di un killer del clan Caputo, l'infallibile e misterioso Umberto "Sì e No", così chiamato perché fino a quel momento aveva sempre comunicato con movimenti del capo senza mai proferire parola
Ma se la fortuna arride ai Caputo trovando un Tonino in fase di repulsione da omicidi e ritorsioni, i tanti segreti dell'assassino Umberto inizieranno a venir fuori appena questi aprirà bocca... A tutto c'è un limite, anche alla voglia di perdonare.
Difficile dire altro senza rovinare il divertimento su un corto efficace come "
Fino alla fine" di
Giovanni Dota, che si immerge nello stereotipo delle storie di camorra ribaltandole da dentro e spiazzando così lo spettatore (e, in parte, anche gli stessi personaggi che non si capacitano di alcune variazioni degli schemi!).
Attori perfetti, dialoghi brillanti e un ritmo tenuto continuamente sotto controllo: il twist finale potrà deludere o divertire (de gustibus...) ma è innegabile si tratti di una scelta coraggiosa e imprevedibile. Bene così.
01/09/2018, 14:30
Carlo Griseri