SUSPIRIA - Stefania Casini: "Tanta bellezza, ma poca paura"
Tra i difensori che ci hanno visto una nuova strada per l'horror e, i detrattori che continuano a chiedersi il senso di questo "remake", questo nuovo "
Suspiria" ha fortemente diviso pubblico e critica.
Abbiamo intervistato l'attrice e produttrice
Stefania Casini, protagonista con Jessica Harper del cult di Dario Argento, fresca spettatrice a Venezia del nuovo film di Guadagnino.
A distanza di quarant'anni ha rivisto sul grande schermo Sarah, questa volta interpretata dall'attrice britannica Mia Goth. Come ha ritrovato il personaggio e l'atmosfera che la circonda?
Beh, qui Sarah non ha nessun fascino. Il "Suspiria" di Dario era poi un film che iniziava in modo "fantastico", sapevi dal primo momento che stavi entrando in una dimensione di favola. Qui da subito si entra in un film fortemente legato alla storicità del tempo, ed è molto difficile quando prendi quella strada riuscire a creare tensione. Tensione che qui si stempera in molti rivoli, e che arriva ad uno splatter che mi ha un po deluso.Un'opera un po lunga, ma quello mi sembra essere un trand di molti dei film di questa edizione di Venezia.
Parla di assenza di fascino, ma l'elemento su cui invece sembra lavorare Guadagnino è la sensualità, a partire dall'utilizzo dei corpi delle attrici. E' un film molto fisico, a differenza del vostro giocato molto più sullo psicologico, non trova?
Ho avuto la sensazione di trovarmi ogni mezz'ora in un film diverso. Le scene di ballo dimostrano una grande bravura da parte delle attrici, ma non aggiungono nulla alla storia. C'è una scena che mi è molto piaciuta, quando Madame Blanc da un imprimatur sul corpo della protagonista, e mentre lei danza un'altra ragazza simultaneamnete muore. Una scena molto interessante che mi ha fatto pensare che il film andasse in una direzione di quel tipo, dove potevi scoprire delle tensioni e delle corrispondenze fra il mondo reale e quello della magia. Ma poi tutto questo non l'ho più ritrovato.
A distanza di anni il "Suspiria" di Argento rimane uno dei film più terrorizzanti della storia del cinema italiano. E a proposito di terrore, questa volta ha provato paura?
No, mai. Sono due cifre totalmente diverse. Guadagnino ha cercato di sperimentare nuove strade, che a me non hanno convinto, forse anche perchè sono affezionata al film di Dario, e la cosa mi rende un cattivo giudice. Nel momento in cui Jessica Harper usciva dall'aeroporto, la musica dei Goblin ti portava in una direzione diversa, magari visivamente "di cartonato" grazie a quelle luci e astuzie sceniche. Il suo film ti fa paura perchè risveglia degli incubi che hai, come i vermi che ti cadono tra i capelli o il cane che mangia il padrone. Erano degli archetipi della paura, che qui mancano. C'è una bellezza estetica, c'è un modo di raccontare affascinante che è quello di Guadagnino, ma manca la paura. E purtroppo penso che lo spettatoe si aspetti un film di paura.03/09/2018, 16:51
Antonio Capellupo