VENEZIA 75 - "Il diario di Angela", la vita e il cinema
La coppia più nota del cinema sperimentale italiano, composta dai coniugi
Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi, si è spezzata il 28 febbraio 2018, quando lei è scomparsa, a Milano. La loro lunga carriera e i loro molti lavori però sopravvivono: traendo spunto dai diari che la regista scrisse per tutta la vita e dall'ampio archivio personale di immagini dei due, Yervant ha assemblato un omaggio prezioso, "
Il diario di Angela - Noi due cineasti".
Inquadrature dall'alto delle pagine dei diari, sfogliati dalle mani ormai anziane e rovinate dalle ustioni di Gianikian, che ne legge alcuni tratti e introduce così alcune riprese di quei momenti, alcuni privati (la visita a vecchi amici, la passione per la cucina, il rogo che investì Yervant) altri lavorativi (la grande mostra milanese dedicata al loro percorso artistico, la partecipazione - con vittoria - al padiglione armeno della Biennale d'Arte), altri ancora che si collegano in entrambi gli ambiti (i viaggi in Russia e Armenia).
Tanti gli spezzoni da segnalare e da ricordarsi, perché divertono o commuovono, perché affascinano o stupiscono: la bevuta del fumo di Walter Chiari in giro per la Russia (vedere per credere!), i meravigliosi acquerelli di Angela che ricostruiscono l'incendio, gli sguardi felici e innamorati che i due si rivolgono, ad ogni cambio di nastro ugualmente immersi l'uno nell'altra, ad ogni età e ad ogni latitudine.
Annunciato sul programma ufficiale della Mostra di Venezia come film di 90 di durata, ne dura in realtà 125 ma la sensazione, e la volontà dello spettatore, è che possa non finire mai... Una storia dopo l'altra, una bobina dopo l'altra, una pagina dopo l'altra: un omaggio del regista alla sua amata Angela, ma soprattutto un regalo inatteso per chi assisterà alla visione.
03/09/2018, 08:00
Carlo Griseri