Fondazione Fare Cinema
!Xš‚‰

ULTRA DORFLES - La vita e la storia di Gillo Dorfles


Gabriele Raimondi racconta una delle personalità più eclettiche e longeve dei nostri tempi.


ULTRA DORFLES - La vita e la storia di Gillo Dorfles
Una scena di "Ultra Dorfles"
Un critico d’arte, un filosofo, un pittore e molto altro era Angelo Eugenio Dorfles, meglio noto con il soprannome di "Gillo". Una vita lunghissima la sua, che il regista Gabriele Raimondi racconta nel documentario "Ultra Dorfles".
L’intellettuale triestino ha sempre dimostrato di avere una natura eclettica in grado di spaziare tra arti differenti con grande agio e consapevolezza. Non è mai rimasto incastrato entro i confini di movimenti artistici e culturali del passato ormai non più conformi all’epoche successive, ma ha mostrato di avere l’eccezionale capacità di comprendere appieno il tempo in cui era immerso e, talvolta, di prevedere le dinamiche artistiche future.

La personalità di Dorfles viene dipinta attraverso le numerose testimonianze che il documentario raccoglie. Le voci delle menti più disparate partecipano alla descrizione di Gillo, cercando di inquadrarlo sia nella sua sfera pubblica che privata. A completare il quadro si aggiungono le interviste concesse dallo stesso Dorfles non molto tempo prima che ci lasciasse. In queste, nonostante la veneranda età, risalta per la vivacità del pensiero e per l’incrollabile ironia che lo hanno sempre contraddistinto.

Il film, per meglio snocciolare e inquadrare ogni aspetto rilevante, è stato suddiviso in capitoli tematici, ciascuno dei quali incentrato su un aspetto diverso ma ugualmente fondamentale per la comprensione della figura di Gillo. Veniamo trasportati così nel suo mondo, passando dalla storia d’amore con la moglie “Lalla” alle amicizie con i grandi artisti del ‘900, dal ruolo ricoperto nella sua vita dalla citta natia alla attività lavorativa svolta a Milano.
Il documentario tratteggia un profilo a 360 gradi dello straordinario intellettuale di Trieste. A questa completezza della narrazione si somma un calore quasi familiare che avvolge l’intera pellicola. Tale effetto è raggiunto non solo grazie alle parole del protagonista del film, ma grazie anche alle vecchie foto di repertorio inserite e alle gradevoli interviste a personaggi che hanno avuto il piacere di conoscerlo personalmente.


Gabriele Nunziati

08/09/2018, 10:01