NAPOLI FILM FESTIVAL 20 - "Essere Gigione"
Che cosa trasforma un uomo in un mito, un fenomeno e un santo? Il documentario “
Essere Gigione” di  Valerio Vestoso - ricostruendo la vita straordinaria del cantante partenopeo Luigi Ciaravola- cerca di rispondere a questa domanda, ripercorrendo la leggenda popolare del personaggio più amato di Boscoreale. Un napoletano eccentrico dall’entusiasmo contagioso, abituato fin da bambino ai palchi delle feste patronali e  delle sagre, che piano piano conquista tutti,  trasformando i suoi concerti in dei pellegrinaggi tra sacro e profano. 
Il regista ricostruisce il personaggio in maniera diretta e indiretta, avvalendosi anche delle testimonianze dei fan (religiosi, gente comune, persone affette da disabilita’, bambini e anziani).  Perche’ Gigione è  amato da tutti, è un mattatore, la sua immagine trasmette leggerezza, gioia, le sue canzoni sono inni alla vita come “la campagnola”, preghiere di lode per santi e Madonne, tarantelle da ballare. Il film racconta anche il Luigi uomo, attraverso le conversazioni con il suo staff, con i familiari, i dietro le quinte prima di salire sul palco o partecipare a trasmissioni televisive. Il risultato è uno zoom sociologico sul suo pubblico, uno spaccato altro di un Mezzogiorno trash, ma allegro e spensierato, che in maniera religiosa segue fedele il suo mito con tanto di gadget e “santini”, rincorrendo selfie ed autografi. Ma anche i miti tramontano, quando l’onda non è  più  cavalcabile nemmeno dalle imitazioni.
Forse anche Gigione è destinato a tramontare e il film si interroga su questo negli ultimi minuti, decisamente più malinconici rispetto al resto della pellicola.
24/09/2018, 18:42 
Miriam Monteleone