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NAPOLI FILM FESTIVAL 20 - "Hanaa"


NAPOLI FILM FESTIVAL 20 -
Una scena di "Hanaa"
Mentre l’Occidente fa i conti con donne manager, single e sempre più emancipate, c’è una fetta di mondo dove le quote rosa sono inesistenti e la parola donna fa rima con emarginazione, violenza e schiavitù. Tra queste vittime, molte sono minorenni, spose bambine, costrette a diventare madri troppo presto o ad abortire clandestinamente, figlie poi disconosciute dalla famiglia, che spesso finiscono nelle mani di approfittatori. Ed è proprio su di loro che ha deciso di lavorare il regista partenopeo Giuseppe Carrieri, classe 1985, fondatore della casa di produzione Natia Docufilm e noto al pubblico per il pluripremiato documentario “In Utero Srebrenica”. “Hanaa” e’ un racconto testimonianza tutto al femminile, dove si incrociano i destini di quattro ragazze (una indiana, costretta a sposarsi per sopravvivere; una nigeriana, prigioniera condannata a subire violenze; una peruviana asmatica che diventa madre rischiando la vita e una ragazza siriana venduta al più ricco offerente clandestinamente).

Sono quattro storie di emarginazione, materiale e psicologica, che hanno come sfondo angoli di mondo diversi, paesi devastati dalla guerra, dalle malattie, dallo sfruttamento; eppure accomunate da un destino comune. Il regista dà spazio ai luoghi e ai paesaggi, con riprese esterne senza tuttavia trascurare il particolare e l’interiorità attraverso i volti, le voci, i racconti e i silenzi di queste giovani donne. Quattro ragazze che diventano ambasciatrici di molte altre, intervistate a volto coperto, rifugiate, vittime di stupri, sole al mondo. C’è un sottile lirismo che attraversa e sublima il dramma delle testimonianze: la dimensione della speranza, l’ingenuità, le credenze, l’affidarsi magico delle ragazze a rituali e credenze, la fedeltà alle tradizioni. I sottotitoli, nelle lingue originali, contribuiscono alla realistica rappresentazione dei quadri, che si alternano ricollegandosi alla fine e chiudendo il cerchio. Un lavoro crudo e puntuale del giovane Carrieri, che senza dubbio non passerà inosservato.

30/09/2018, 16:54

Miriam Monteleone