CONVERSAZIONE SU TIRESIA - Il Viaggio nel tempo di Andrea Camilleri
Un personaggio affascinante, ossessione di molti autori da Omero a Ovidio, da Dante a Virginia Woolf fino a Primo Levi. Un racconto scritto da
Andrea Camilleri sulla base dello sterminato materiale su Tiresia, sulle diverse visioni che autori di tutti i tempi hanno avuto su questo mito prismatico. Sette vite: fu donna e uomo, conobbe quindi il piacere maschile e femminile, poi condannato dalla dea Era alla cecità ricevendo in cambio da Zeus il dono di prevedere il futuro.
Un dono “maledetto” che predice sempre sventure, come per Edipo che, adirato per il responso nefasto, lo scacciò da Tebe. E poi le “mistificazioni” nel corso dei secoli come fa Dante che lo colloca nell’ottavo cerchio dell’Inferno tra i fraudolenti perché colpevole di aver stravolto le leggi di Dio e della natura.
Un racconto coinvolgente che dalle trame del mito e della letteratura fa riferimento anche all’attualità politica e sociale e alla storia. Con il suo solito piglio pungente e sarcastico e la peculiare voce cavernosa,
Andrea Camilleri delinea il ritratto multiforme di quello che diviene a tutti gli effetti il suo alter ego, donandogli semplicità, trasformandolo da personaggio a persona.
E come tale possiede tutte le caratteristiche umane: serba rancore verso chi, come Dante e Seneca, non comprende la sua natura di saggio, o prova ammirazione verso scrittori come Virginia Woolf o Ezra Pound che hanno fatto di Tiresia paradigma delle loro opere e della loro vita.
Lo scrittore siciliano, ormai cieco, racconta Tiresia in prima persona condividendo con il mito la stessa menomazione, una nuova condizione per Camilleri che affronta con positività: “Da quando non ci vedo più, vedo le cose più chiaramente”. E lo fa consegnando una prova d’attore magistrale: per un’ora e mezza solo, senza un apporto grafico che possa aiutarlo, recita a memoria i suoi versi con un trasporto e una naturalezza da far invidia a qualsiasi attore navigato. Ne viene fuori il ritratto stesso di Camilleri: caparbio nonostante il destino beffardo, lucido e puntuale alla veneranda età di 92 anni. Come per un profeta immortale il tempo non scalfisce la sua mente e il suo genio.
Caterina Sabato31/10/2018, 12:36