FESTIVAL DEI POPOLI 59 - Se "Il Vicino" è fastidioso
Ad ascoltarlo "
Il Vicino" viene voglia di imbracciare un Carcano 91 e a chiudere lì la performance canora. Ma a guardarlo, poi, si comprende che la voglia di comunicare in qualsiasi modo con i propri simili supera ogni barriera acustica e giustifica con tenerezza ogni maldestro tentativo di allietare il vicinato.
Se il napoletano è per definizione artista,
Giovanni Nappi mette in scena ogni giorno a tutto volume dalla sua cantina un concerto che costringe il vicinato a sbarrare porte e finestre, nel vano tentativo di arginare le insistenti note e la perdibile voce. Non vuole soldi per la sua arte (e ci mancherebbe altro) ma soltanto sorrisi.
E i sorrisi arrivano con il documentario di
Alessandro Freschi, guardando e ascoltando questo artista misterioso cantare a squarciagola sulle note dei Righeira e seguendolo per una giornata casalinga tra freselle, panni stesi e l’innaffiamento del giardino.
Con la versione italiana di
My way suonata dal computer, la voce di
Giovanni Nappi ci porta verso il tramonto tra le facce delle vicine che continuano a studiare buttandosi su una Peroni ghiacciata nella speranza che sia davvero l’ultimo sipario.
06/11/2018, 15:44
Stefano Amadio