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FESTIVAL DEI POPOLI 59 - "Quasi Domani", prove di convivenza


Gianluca Loffredo racconta un paesino calabrese dove il numero di migranti è ormai uguale a quello dei nativi.


FESTIVAL DEI POPOLI 59 -
Una scena di "Quasi Domani"
Un tentativo, una possibilità, una via. Tra difficoltà e incomprensioni, speranze e avvicinamenti: il documentario "Quasi Domani" di Gianluca Loffredo racconta un paesino calabrese, la cui popolazione è sempre più vecchia e in diminuzione e la cui speranza di futuro è affidata (soprattutto) alla presenza degli immigrati, provenienti da diversi paesi del mondo e ormai in numero pressoché uguale agli abitanti storici.

Come procede la quotidianità? Tra lavoro e case da trovare, incontri e scontri. Ci sono momenti collettivi che rimangono nella memoria (come l'improvvisato coro multietnico che mentre lavora di cucito intona "L'Italiano" di Toto Cutugno), momenti simpatici e teneri (la visione di "Uomini e donne" che emoziona italiani e stranieri e che 'istruisce' su come approcciare il gentil sesso...), ma anche le difficoltà e le diffidenze.

“Al di là delle diverse storie di integrazione, vero protagonista del documentario è il paese di Cassano All’Ionio", ha dichiarato il regista. "Le voci delle vecchiette fuori ad un vicolo, il commento di un calzolaio ad un vecchio amico, lasciano trapelare il pensiero popolare, che, come in gran parte del mondo Occidentale, è pieno di luoghi comuni, per chi si ritrova a vivere accanto a culture differenti. Le piccole storie dei protagonisti sono emblematiche di momenti diversi del processo di integrazione: chi ha ottenuto la cittadinanza italiana, chi prende casa in affitto, chi trova lavoro e chi è in attesa dei documenti. Il documentario descrive sentimenti universali che restituiscono individualità a chi, troppo spesso, viene considerato solo come un numero all’interno delle statistiche ufficiali”.

06/11/2018, 20:41

Carlo Griseri