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MENOCCHIO - La chiesa, il potere e la paura della fine


Arriva in sala l'8 il nuovo film di Alberto Fasulo, presentato a Locarno 2018. Una magnifica interpretazione del protagonista non professionista Marcello Martini


MENOCCHIO - La chiesa, il potere e la paura della fine
Marcello Martini è "Menocchio" nel film di Alberto Fasulo
Belle facce, belle atmosfere, bella fotografia. "Menocchio" di Alberto Fasulo è un film interessante e da vedere, ma poteva essere un grande film.
L’idea di partenza c’è tutta perché il personaggio principale, il Mugnaio Eretico Menocchio (interpretato da Marcello Martini) è la fotografia di una chiesa che alla fine del cinquecento si sente accerchiata: da una parte le chiese riformiste del nord Europa, dall’altra la cultura italiana che prova a far uscire il paese e i suoi abitanti dai secoli bui governati dal potere religioso.

I veri derelitti del film di Fasulo sono i prelati: frati, preti e vescovi che sferrano le ultime zampate di un potere temporale che vedono sfuggire di mano. Basta saper leggere e scrivere e un povero mugnaio che ragiona col suo cervello e vede la fede sotto una luce diversa da quella della dottrina di Roma, e subito scatta la vendetta. Reclusione in una cella buia, ricatto morale, condanna prima durissima poi definitiva a ribadire la grettezza dei religiosi di fronte alle visioni personali, e dunque blasfeme, di un credente.

"Menocchio" paga un po’ la visione stretta di Fasulo, della storia e delle inquadrature che si concentrano sui primi piani dei personaggi lasciando poco spazio alle vicende e ai panorami friulani e trentini. La scelta di attori non professionisti è indovinata sicuramente per il protagonista, intenso ed espressivo, meno per gli altri, costretti a sostenere dei dialoghi senza il supporto di una preparazione. Possibile che in Italia non esistano attori capaci di essere naturali e credibili, disponibili per registi come Alberto Fasulo sempre alla ricerca di azioni e reazioni vere, in grado di far crescere la storia oltre la sceneggiatura?

Forse ha ragione Fasulo, non ci sono. Ma ci chiediamo come sarebbe stato "Menocchio" fatto con degli interpreti professionisti capaci di dare qualcosa in più e metterci del loro per trasformarlo da bel film a grande film.

07/11/2018, 10:00

Stefano Amadio