FESTIVAL DEI POPOLI 59 - "Naturale", un teatro semplice e speciale
Cosa hanno in comune un vecchio deposito attrezzi con una pentola traboccante di couscous, o un aratro con Albert Camus? Per scoprirlo bisogna inoltrarsi nella campagna del bolognese, in Valsamoggia per la precisione, e chiedere di Paola e Stefano. Saranno felici di aprirvi le porte di casa loro, e farvi entrare in un teatro davvero speciale.
Nato all’interno del progetto italo-francese “Galileo 15” e presentato in concorso alla 59° edizione del Festival dei Popoli, "
N A T U R A L E - Il Teatro delle Ariette" di Livia Giunti esplora un inedito modo di fare teatro, nato da una coppia che all'arte ha deciso di dedicare la propria vita.
In una società sempre più individualista, in cui l'unico contatto possibile sembra poter avvenire a mezzo social, il teatro d'avanguardia promosso dai due compagni, di palcoscenico e di vita, mira a ritrovare il contatto più vero e sincero tra le persone.
E allora gli spettatori non vivono la platea, ma abitano la scena, attorno agli attori, diventando essi stessi attori di uno scambio continuo,di racconti di vita e perchè no, di un piacevole e ghiotto convivio.
La macchina da presa della regista documenta un piccolo miracolo, che parte dalle code di gente pronta a raggiungere a piedi un piccolo teatro di campagna, fino allo stupore di un pubblico parigino, folgorato e incuriosito da un'incredibile naturalezza, così rara che sembra venire da un tempo lontano.
Il lavoro quotidiano di Paola e Stefano diventa così una sorta di esplorazione della realtà attraverso il teatro, mettendo in gioco la propria vicenda autobiografica e facendola interagire con il prossimo, con lo scopo di conoscere e conoscersi sempre di più.
E' insomma un inno alla vita, documentato con la dolcezza e il tatto di un occhio capace di non invadare il campo, ma di osservare dalla giusta distanza, gustandosi per primo questo piccolo, grande spettacolo.
10/11/2018, 18:20
Antonio Capellupo