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IL TESTIMONE INVISIBILE - Il thriller confuso di Stefano Mordini


Al cinema dal 13 dicembre il nuovo film di Stefano Mordini, prodotto da Warner Bros. Entertainment Italia e Picomedia, remake del film spagnolo del 2016 “Contrattempo” di Oriol Paulo. Un omicidio e pochissimo tempo a disposizione per cercare di capire se l'accusato č veramente il colpevole. Con Riccardo Scamarcio, Miriam Leone, Fabrizio Bentivoglio e Maria Paiato,


IL TESTIMONE INVISIBILE - Il thriller confuso di Stefano Mordini
Miriam Leone - "Il testimone Invisibile"
Adriano Doria (Riccardo Scamarcio), giovane imprenditore di successo, viene accusato dell’omicidio della sua amante, la bella e talentuosa fotografa Laura Vitale (Miriam Leone). Lui si dichiara innocente e per costruire la sua difesa si affida alla penalista Virginia Ferrara (Maria Paiato), famosa per non aver mai perso una causa. Nell’arco di due ore l’avvocato sottopone Doria a un interrogatorio serrato durante il quale emergono i dettagli e le numerose versioni di due delitti forse legati tra loro.

“Dettagli” č la parola che viene ripetuta come un mantra dal personaggio di Maria Paiato per tutto l’arco del film: quelli che in un thriller fanno la differenza e possono svelare aspetti apparentemente insignificanti di una vicenda. Piů che seminare indizi, perň, il film di Stefano Mordini crea solo grande confusione, rendendo poco plausibile ogni versione dei misfatti. La tensione iniziale lascia presto spazio alla ripetitivitŕ e alla noia e a poco servono i colpi di scena, se si esclude quello finale, veramente inaspettato. Il film fa degli omaggi ad Alfred Hitchcock e Agata Christie: un’auto gettata in un lago come in “Psycho”, lo sguardo continuamente rivolto a una misteriosa finestra come in “La finestra sul cortile”, la vendetta calcolata nei minimi dettagli come in “Assassinio sull’Orient Express”. Ma non bastano questi riferimenti per confezionare un “giallo” che funzioni.

I dialoghi, parti fondamentali di un thriller che si rispetti per suscitare suspense e attirare l’attenzione, sono imbottiti di frasi fatte e retoriche, accompagnati da interpretazioni forzate e innaturali. Resta solo da capire se la colpa di questi difetti sia da attribuire a Stefano Mordini e al co- sceneggiatore Massimiliano Catoni o a Oriol Paulo regista e sceneggiatore di "Contrattempo" al quale "Il testimone invisibile" non si ispira solamente ma attinge a piene mani: dai movimenti di macchina alle ambientazioni, dai dialoghi fino alle posture degli attori e persino alle acconciature delle protagoniste.

07/12/2018, 09:32

Caterina Sabato