Note di regia di "Tramonto a Mezzogiorno"
La mia esperienza ultraventennale di regista e autore nel mondo della televisione, del teatro, e ora anche nel cinema, caratterizzata da produzioni riguardanti inchieste storiche di spessore internazionale, mi ha fatto prendere sempre più coscienza della grande responsabilità che noi creatori, ed esecutori, di opere culturali abbiamo nei confronti del pubblico che acquista ed usufruisce dei contenuti da noi divulgati.
Tramonto a Mezzogiorno è un film tratto dal mio romanzo Il testamento di don Liborio-Padre d'Italia scritto dopo un lungo periodo d'indagine e ricerca storica effettuata non solo in Italia, ma anche a Londra con l’obiettivo di capire e approfondire come andarono veramente le cose durante la cosiddetta Unità d’Italia del 1860.
Essendo il perno centrale della narrazione dell’intera opera il Barone Liborio Romano, nativo di Patù in provincia di Lecce, ex Ministro dell’Interno e capo della polizia del Regno delle Due Sicilie, ho scelto come location principali due masserie situate nella provincia di Bari che hanno conservato i tratti tipici della Puglia contadina del 1860.
L'opera filmica si affida a due stili di regia differenti e in netto contrasto tra loro. La prima, che segue la linea narrativa principale è dinatura tradizionale dato il tipo di inquadrature classiche e l’uso di obiettivi volti a comunicare la psicologia e i conflitti sociali dei personaggi, sottolineati attraverso un sapiente uso dei primi piani. La seconda si prefigge di mettere in scena gli stati mentali alterati e il mondo interiore di Don Liborio ed è fatta perlopiù di movimenti della camera vibranti e scostanti e di inquadrature tipiche delle fiction televisive crime anglosassoni che consente all’opera di fare delle incursioni nel genere psyco-thriller.
La fotografia e le ambientazioni del film hanno un tratto rigorosamente gotico. L’Italia nasce come una nazione gotica, con la sua paura nel riconoscersi in un unico popolo, con la paura nel raccontare la vera storia, le azioni violente e gli inganni che hanno accompagnatola sua Unità, la paura di riconoscersi figli di un’altra verità. Paure mai del tutto superate e che rendono l’Italia un Paese gotico ancora oggi.
La distribuzione del film a cura della Morfeo distribution.
Umberto Rey