Note di regia di "Attenti al Gorilla"
La storia è ispirata a una sentenza americana che riconosce ai gorilla lo status di “persona non umana”. L’adattamento di questa vicenda alla realtà italiana diventa commedia. Perché quando Lorenzo (Matano), un avvocato in crisi con la moglie (Capotondi) e con i figli, fa il colpaccio e vince la causa contro lo zoo, invece di ottenere fama e onori, è costretto a portarsi il gorilla a casa. Povera Italia.
La vecchia vita borghese del protagonista viene letteralmente distrutta dall’animale, Lorenzo è costretto a ospitare la giungla in casa e anche nel suo cuore.
Ma il gorilla gli insegna l’accudimento grazie al quale Lorenzo ritrova prima i figli poi la moglie e la voglia di amare.
Un racconto che parla dell’istinto che la famiglia spesso mette a tacere, e comicamente racconta l’originale pensiero di un gorilla che guarda gli uomini convinto che Darwin si sbagliava di grosso. Non è l’uomo a discendere dalla scimmia, ma la scimmia a discendere dall’uomo.
La regia racconta la storia come fosse vera: realismo mischiato a un sapore onirico. Anche perché credere a un gorilla che pensa, con la voce di Bisio, è facile quando spegni la luce e accendi il grande schermo.
Luca Miniero