NON MENTIRE - Il filo sottile del dubbio dal 17 febbraio
Un appuntamento galante come tanti: lei Laura Nardini, un’insegnante di liceo, lui Andrea Molinari, uno stimato chirurgo. Tra i due c’è molta complicità e sembrano piacersi davvero, trascorrono una piacevole serata insieme che si conclude nell’appartamento di lei. La mattina seguente, però, qualcosa turba profondamente Laura. La donna si risveglia nel suo letto stordita e sotto shock, con un ricordo confuso ma agghiacciante: Andrea l’ha stuprata. Per il chirurgo invece la giornata è cominciata diversamente: è felice e confessa all’amico e collega Nicola la voglia di rivedere Laura. Non può immaginare che le cose andranno in maniera tragicamente diversa: Laura lo denuncia alla polizia per violenza sessuale e Andrea sconvolto respinge le accuse parlando di un rapporto consensuale. Chi dei due sta mentendo?
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Non mentire" comincia come una storia leggera e sentimentale trasformandosi in breve in un thriller ansiogeno: il clima disteso lascia presto il posto ai sospetti, alla disperazione di Laura per il trauma subito e a quella di Andrea che pensava di aver trascorso una notte d’amore. Gli elementi del “giallo”, così, vengono gradualmente seminati tracciando un profilo dei due “sospettati” e seguendo inizialmente l’iter traumatico che ogni donna vittima di violenza deve subire: controlli medici, domande incalzanti, insinuazioni umilianti.
Ci sono anche i cliché aberranti che gettano un’ombra su Laura: ha bevuto troppo, lo ha incoraggiato invitandolo a salire a casa in piena notte, ha avuto un passato difficile. E non ci sono prove evidenti dello stupro. Andrea, invece, appare, per il pensiero comune, come il ritratto perfetto dell’innocente: un chirurgo affermato, bello e affascinante, vedovo, padre premuroso, interessato a Laura tanto da mandarle anche un messaggio di buongiorno dopo la notte incriminata. Ma presto anche la sua immagine perfetta comincerà a vacillare.
La scrittura di
Lisa Nur Sultan, co-sceneggiatrice dell’acclamato “Sulla mia pelle” di Alessio Cremonini, riesce a tenere in equilibrio tutti gli elementi sul tavolo raccontando in maniera credibile e non forzata le versioni dei due protagonisti. Due personaggi non stereotipati ma presentati in maniera veritiera con i loro difetti, le fragilità e con dei segreti da nascondere. Nessuno dei personaggi è immacolato e retto come spesso la tv generalista mostra nei suoi prodotti. Tutto è giocato sul sottile filo del dubbio e la credibilità è da ricercare anche nell’ottima prova dei due attori protagonisti:
Greta Scarano profonda e convincente nel mostrare le tante sfaccettature di Laura,
Alessandro Preziosi misurato e rigoroso pienamente in parte.
A completare il quadro i temi di scottante attualità che si vanno a legare alla trama principale: il potere dei social media di distruggere una vita nel giro di qualche post, l’online shaming, le falle nei sistemi giudiziari e di indagine, le discriminazioni sessuali.
Gianluca Maria Tavarelli segue la lezione delle serie tv internazionali non presentando una regia statica e didascalica ma accompagnando lo spettatore dentro la storia, a contatto con i protagonisti, alla ricerca delle “crepe”, degli indizi che scagioneranno uno e condanneranno l’altro. Attraverso intensi close up e riprese serrate si manifestano tutta l’ansia e il terrore di Laura e Andrea. Un prodotto “anomalo” all’interno del palinsesto
Mediaset che oltre i polizieschi rassicuranti e “La Dottoressa Giò” punta finalmente su un prodotto innovativo e all’altezza di Netflix, Amazon e di alcune serie tv Rai.
30/01/2019, 09:10
Caterina Sabato