HELLS BELLS SPELEO AWARD 2019 - I vincitori
Si è tenuta martedì 26 febbraio 2019 al Teatro Miela di Trieste, nell’ambito della XXIX edizione della
Rassegna Internazionale di Cinema di Montagna ALPI GIULIE CINEMA organizzata da Monte Analogo, la serata dedicata al
Premio Hells Bells. Il concorso che si tiene dal 2012, in collaborazione con la Commissione Grotte Eugenio Boegan, Società Alpina delle Giulie, Sezione CAI di Trieste, è dedicato specificamente a documentari, reportage e fiction di speleologia: girati dunque nel complesso e poco conosciuto mondo ipogeo.
Anche quest’anno a partire dalle ore 18:00 del pomeriggio e fino a sera tarda, un numeroso pubblico di appassionati ha potuto fruire di un’ampia carrellata di video riguardanti i più interessanti e coloriti aspetti della speleologia esplorativa e di ricerca, sia italiana che europea. Undici produzioni, tra corti e documentari scelti, di cui 8 in concorso, hanno dato una visione concreta e spettacolare dell’esplorazione speleologica, della bellezza del mondo sotterraneo e dell’importante rapporto tra speleologia e ricerca scientifica.
Sono intervenuti alla rassegna alcuni autori e protagonisti dei documentari, tra cui Francesco Sauro (Università di Bologna, Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali – La Venta), Antonio de Vivo (capo spedizione a Palawan – La Venta), Renato R. Colucci (CNR, leader scientifico del progetto C3), per un breve scambio di idee ed opinioni con il pubblico, con particolare attenzione al rapporto tra speleologia esplorativa e scienza.
La giuria di
Hells Bells 2019 era formata da Fabio Pestotti, speleologo veterano da oltre mezzo secolo, negli ultimi 15 anni si è appassionato di riprese video in grotta pubblicando fino ad oggi in Internet 90 video di cavità site per lo più in Carso; Elena de Stabile, specializzata in giornalismo multimediale all’Area Science Park di Trieste, ha collaborato con il quotidiano Il Piccolo, per poi passare a Kataweb.it e successivamente L’Espresso, dal 2017 fa parte della redazione social media di Repubblica.it e nel tempo libero partecipa a esperienze di volontariato nel campo della tutela dell’ambiente e dei beni culturali; Toni Klingendrath, speleologo della Commissione Grotte Eugenio Boegan, è stato istruttore di speleologia e membro del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico, geologo di professione ed anche alpinista, con alle spalle una intensa attività lavorativa ed esplorative che lo ha visto protagonista in alcuni dei posti più selvaggi e inospitali della terra, subacqueo e speleo-subacqueo è appassionato di fotografia, ha scritto un paio di libri ed ha collaborato con molte riviste del settore.
Sull’assegnazione dei riconoscimenti ai film in concorso c’è stata perfetta sintonia fra tutti i membri della giuria per quanto riguarda quella della
Campana d’Oro, mentre più combattuto è stato scegliere a chi conferire la
Campana d’Argento piuttosto che la
Menzione Speciale. Due video, per motivi diversi, si sono contesi il 2° posto.
Alla fine è stato votato per attribuire:
–
Menzione Speciale, al video “
Luci nel Buio, Storia ed esplorazioni della grotta Remeron”, prodotto e realizzato dal Gruppo Speleologico Prealpino, regia di Claudia Crema. Motivazione: "
Bel video, ben confezionato, con ottime riprese, e ottima ricostruzione storica dell’esplorazione della grotta, che mostra anche l’evoluzione delle tecniche esplorative attraverso mezzo secolo. Grande impegno è stato speso anche nella parte scientifica-divulgativa. Vista la relativa facilità della grotta non riesce ad essere particolarmente coinvolgente".
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Campana d’Argento, al video “
La Magára, il collettore segreto degli Alburni” regia di Pino Antonini e Vito Buongiorno, Gruppo Speleologico Marchigiano.
Motivazione: "
Si è deciso di premiare questo video perché il lavoro, realizzato con mezzi limitati, riesce a trasmettere in pochi minuti l’intuizione esplorativa di un gruppo di speleologi, che con la loro determinazione e fatica sono riusciti a raggiungere l’obiettivo sperato ed esprimere la soddisfazione finale nel raggiungerlo. Molto buone le riprese interne fatte in un ambiente ostico e non privo di difficoltà, brevi ed incisive quelle esterne inserite in un racconto ben strutturato".
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Campana d’Oro, al video “
Palawan – Il fiume misterioso” una produzione Arte France, One Planet di Alexis Barbier – Bouvet.
Motivazione: "
Video di grande spessore professionale, sia per quanto riguarda le riprese sempre di livello eccezionale, che per quello scientifico-divulgativo con le più svariate professionalità messe in campo dall’associazione La Venta in tutti gli ambiti, fattori questi che hanno contribuito a creare un documentario praticamente perfetto".
La rassegna terminerà il 28 marzo con l’assegnazione del premio SCABIOSA TRENTA , riservato alle produzioni cinematografiche di autori originari delle regioni alpine di Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Carinzia dedicate alla montagna. Nel corso della serata verranno proiettati i film in concorso e verranno assegnati i premi da parte della giuria, quest’anno formata dai presidenti del CAI – Società Alpina delle Giulie, CAI – XXX Ottobre e SPDT.
07/03/2019, 17:46