KARENINA & I - Cercando Anna Karenina
Decisa a portare in scena
Anna Karenina, uno dei più noti personaggi della letteratura mondiale, l’attrice norvegese
Gørild Mauseth si mette in viaggio spostandosi da Venezia fino alla Norvegia per poi immergersi negli immensi spazi del territorio russo, desiderosa di entrare in contatto con tutti quei luoghi di fondamentale importanza nella vita dell’autore Tolstoj e della sua creazione Anna.
Karenina & I del regista
Tommaso Mottola ci mostra il difficile ma affascinante processo di creazione artistica che porta Mauseth a vestire sulla propria pelle l’anima di Karenina.
Il film segue in linea di massima i canoni di un tipico documentario ma, talvolta, interrompe la narrazione inserendo parti recitate. Il fine è quello di enfatizzare con momenti di recitazione dal tono drammatico alcune emozioni e riflessioni che giocano un ruolo chiave nella comprensione del personaggio che va formandosi davanti ai nostri occhi.
Un altro aspetto interessante è la costante unione e alternanza di elementi diversi: Italiano, inglese, norvegese e russo si avvicendano creando un’ammaliante sinfonia di suoni; la sfera privata ed emotiva di Mauseth viene costantemente messa in relazione a quella dell’autore russo e di Anna; alla parti in cui una voce maschile accompagna le immagini leggendo alcuni passi del libro di Tolstoj, si sostituiscono pensieri espressi attraverso le parole dell’attrice e a questi si intervallano i dialoghi fra i vari personaggi presenti nel documentario. Una scelta stilistica questa che, scombussolando lo spettatore per il rapido succedersi di differenti stimoli, lo rende meno rigido nella disposizione con cui si approccia a guardare ed ascoltare ciò che viene detto e rappresentato in scena. Di conseguenza, diventa più facile empatizzare con i dilemmi emotivi che animano il film, dilemmi che nascono proprio nell’incertezza e diversità della natura umana.
Karenina & I parte dal racconto di come un complesso personaggio teatrale viene costruito, per diventare uno spazio di riflessione in cui l’attrice norvegese, stimolata dalla figura di Anna Karenina, si lascia andare ai ricordi della vita passata, alle paure del presente e alle aspettative per il futuro. Un documentario che fa del teatro uno strumento per celebrare la bellezza della vita nella sua miriade di sfumature.
08/03/2019, 09:57
Gabriele Nunziati