PREMIO FAUSTO ROSSANO 5 - I vincitori
Vincono un film di resistenza umana e cortometraggi sulla diversità e sull'integrazione la quinta edizione del
Premio Cinematografico Fausto Rossano, organizzata dall’Associazione Premio Fausto Rossano e dal gruppo di imprese sociali Gesco, che si è chiuso con la cerimonia di premiazione condotta da Chiara Reale presso il Multicinema Modernissimo di Napoli venerdì 5 aprile 2019.
Tra i diciotto film e cortometraggi in concorso selezionati tra oltre duecento pervenuti da tutto il mondo, la giuria presieduta da Titta Fiore ha assegnato il
premio per il miglior lungometraggio a "
Samosely" di Fabrizio Bancale che racconta "
con un linguaggio essenziale, eppure fortemente simbolico, una straordinaria storia di resistenza umana. Accompagnato da un'efficace resa fotografica, il film condensa in un’ora di montaggio la scelta di una comunità che, dopo il disastro atomico di Chernobyl, si esilia dal processo storico perché ritiene lo sradicamento dalla propria terra più nocivo delle radiazioni".
Il
premio al miglior cortometraggio è andato a "
9 su 10" di Andrea Baroniche "
attraverso la storia di una coppia di trentenni, lei francese, lui italiano, lei vegetariana, lui carnivoro, il film affronta con ironica leggerezza i temi della contemporaneità e l'idea stessa della diversità culturale e di genere".
Il premio Sezione Laboratori è stato assegnato al cortometraggio "Per un pugno di banane" di Davide Forte "per essere riuscito a raccontare una storia del selvaggio West attraverso una narrazione credibile, rafforzata da un cast "d'eccezione", vero perno di un'opera brillante e ambiziosa".
La Giuria Giovani (composta da settanta studenti dell'istituto superiore A. Romanò) ha premiato "The silent child" di Chris Overton "Una storia di grande impatto emotivo, ben raccontata, capace di arrivare subito al cuore dello spettatore (...). Ci ha comunicato che curare vuol dire "prendersi cura", mettendo al centro la persona e la sua dignità, non i suoi problemi".
Ci sono state anche due le menzioni speciali a "Il mondiale in piazza" di Vito Palmieri che "affronta il tema dell'appartenenza al di là di pregiudizi e stereotipi, usando il linguaggio dello sport come collante universale" e, da parte della Giuria Giovani, a "Nu more maje" di Agostino Fontana.
Strutturato in proiezioni pomeridiane e serali e dibattiti mattutini sulle seconde generazioni e sulla ludopatia, il Premio – dedicato alla memoria dello psichiatra Fausto Rossano che da ultimo direttore del Bianchi diede un contributo fondamentale alla dismissione dai manicomi e diretto dal figlio, il sociologo visuale Marco Rossano - vuole sensibilizzare al tema della sofferenza psichica attraverso il potente mezzo cinematografico e ha visto l’assegnazione anche di un premio speciale ai fratelli Roberta, Gabriele e Daniele Russo del Teatro Bellini.
Sono intervenuti alla serata finale Marco Rossano, Titta Fiore e la giurata Assunta Maglione. I vincitori hanno ricevuto in dono un’illustrazione creata per l’occasione da Romilda Lombardi.
La quinta edizione del Premio è stata organizzata in collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale della Asl Napoli 1 Centro, la cooperativa sociale Dedalus con Officine Gomitoli, l’Istituto A. Romanò, AvaNposto Numero Zero e il Multicinema Modernissimo.
06/04/2019, 21:17