Note di regia di “Deve essere successo qualcosa”
“Deve essere successo qualcosa” cerca di raccontare una storia di violenza domestica e di abusi attraverso un film di genere. L’obiettivo fin dall’inizio è stato quello di affrontare un argomento delicato e scomodo senza cadere in facile retorica o immagini già viste, cercando principalmente di intrattenere offrendo al contempo spunti di riflessione. La violenza non si vede, si respira e se ne vedono gli effetti. Non vediamo i personaggi quando compiono atti di violenza, ma ne subiamo l’atmosfera. Viviamo i contorni. Non assistiamo alla consumazione di abusi ma ne cogliamo lo squallore. Il contesto in cui si sviluppa la vicenda è quello familiare, attraverso gli occhi di due bambini. Due fratelli di 11 e 9 anni. Inizialmente, durante le prime stesure della sceneggiatura, la storia era circoscritta solamente al periodo dell’infanzia dei due fratelli. Solo in un secondo momento è stata sviluppata la seconda parte della storia come occasione per indagare le conseguenze nel tempo della situazione vissuta da bambini. Essendo una storia di genere è stato molto importante il sostegno offerto dalle musiche e dal commento sonoro che cresce di pari passo con lo sviluppo dell’azione messa in scena creando tensione.
Antonio Amore