Note di regia di "Creatura Dove Vai?"
Creatura dove vai? nasce dal desiderio di ricreare un Sud ottocentesco immaginifico, un universo di retaggio pagano e medioevale.
La vita degli abitanti di queste terre è dura, estremamente povera, il clima ostile alterna siccità a forti alluvioni, la terra non dà frutti, il paesaggio è fatto di enormi distanze da percorrere a piedi nudi, le montagne sono barriere invalicabili.
Un mondo pagano e animista dove santi, spiriti, draghi e streghe convivevano in un unico pantheon, capaci di mutarsi in animali, piante, elementi naturali, oggetti, e partecipare della vita degli uomini, come gli dei dell'antica Grecia.
Il paesaggio come fonte di divinazione, mistero e ambiguità.
L'ambiguità del messaggio del Santo e l'ottusità della Creatura danno luogo a continui fraintendimenti che sembrano realizzare dei miracoli al contrario, dove la spoliazione della donna delle sue poche cose finisce per diventare sollievo e dono per i suoi carnefici.
Una parabola tragicomica creata dall'incontro di registri che intrecciano richiami biblici, volgari, favolistici e letterari che tenta un impossibile equilibrio tra tra santità e blasfemia, fede e cinismo, umanità e disumanità.
La stessa mistura di cui sono intrise queste terre.
Gaia Formenti e