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BLU YOSHIMI - "Tra Likemeback e il futuro, sarò sempre un'attrice"


L'attrice, co-protagonista di "Likemeback" dopo aver conquistato Venezia grazie a "Piuma", si racconta


BLU YOSHIMI -
Blu Yoshimi
Sono passati due anni circa dal primo ciak di Likemeback, e quasi uno dal suo esordio ufficiale al Festival di Locarno: da allora il film di Leonardo Guerra Seragnoli ha iniziato un percorso nelle sale italiane, che non si è ancora concluso. Ne abbiamo parlato con Blu Yoshimi, protagonista del film insieme ad Angela Fontana e Denise Tantucci.

Che ricordi hai di quel set? Cosa ti ha convinto a partecipare al progetto?

Non lo so, a volte è davvero molto istintivo scegliere i film belli... Likemeback, come ce lo ha presentato Leonardo, ci è parso subito qualcosa in cui potevamo metterci in gioco, non è scontato che ti venga data l'opportunità di farlo così tanto.
Anche trovare compagne di viaggio come Angela e Denise è stato sicuramente fondamentale, era una cosa che dovevamo fare insieme, dovevamo essere tutte sicure di quello che stavamo facendo: sicuramente è riuscito, in questo senso.

Conoscevi già le tue partner nel film?

No, le ho conosciute sul set. Prima ci conoscevamo solo per stima le une delle altre! Poi ho imparato a considerarle anche delle amiche, e questo è stato un altro tesoro.

Denise Tantucci e Angela Fontana: una parola per definirle?

Sicuramente Denise ha un'intelligenza emotiva, non solo nel senso di conoscenza, che l'aiuta tantissimo nella costruzione dei personaggi; Angela d'altra parte ha un'istintività molto forte.
Sono caratteristiche fondamentali dell'essere attrici e loro le sanno già usare magnificamente ora che hanno 20 anni...

Hai raccontato che quello di Likemeback è stato il personaggio più difficile da affrontare finora.

Sì, vero, l'ho detto. Lavi è molto diversa da me, dico sempre che mi ha insegnato ad andare oltre alla 'copertina', ma per davvero!
La prima cosa da fare nell'approccio con un'altra persona, per poterla interpretare. è amarla per quello che è, anche se a volte può fare delle cose sbagliate. Ma è stato difficile anche perché il tema generale del film, il cyberbullismo, è qualcosa di reale, che accade ogni giorno nel mondo: ho avvertito il senso di responsabilità di dover riprodurre una realtà 'vera'.

A proposito, qual è oggi il tuo rapporto tuo coi social?

Ho annullato tutte le notifiche sul cellulare, sono una sorta di dipendenza e così evito di star lì ad aspettarle... sembra che ti debba cambiare la giornata se non ne arriva nessuna!
Cerco di evitare di farne un uso spasmodico e sicuramente Likemeback mi ha aiutato a ridimensionarlo... ma non dimentico che i social possono anche essere utili, Greta Thunberg ne fa un uso geniale: io sono un'ambientalista da sempre e ho spesso litigato con gli altri per difendere le mie idee, ora lei è riuscita a far appassionare un sacco di giovani al tema, è fantastico.

Che ricordi hai di Piuma, il tuo film di maggior successo?

Anche se ad ogni film sembra sempre essere la prima volta che reciti, lo fai con nuove persone e una nuova storia, riparti ogni volta da zero, ma posso dire che è stata un'esperienza bellissima. Piuma è stato davvero un set magico, tutti - dagli attori al regista Roan Johnson, che è una persona di grandissimo entusiasmo, senza dimenticare i tecnici - sentivamo le stesse cose, sapevamo di fare qualcosa di bello e che lo facevamo insieme.
È stato un set molto armonioso, veramente unico. Anche andare a Venezia: non mi tange più di tanto che ci siano state ai tempi delle critiche, per noi arrivare là è stata una vittoria, contro ogni aspettativa. Ancora oggi mi ritrovo a parlare con persone in mezzo alla strada di quel film, non c'è vittoria più grande di questa!

Sei figlia di un'attrice, Lidia Vitale, hai esordito giovanissima nel cinema e in tv... Nelle interviste dimostri di avere grande consapevolezza della "macchina" cinema: in futuro come ti vedi?

Non lo so, davvero. A proposito di social, di recente ho scritto un post in cui raccontavo che dopo non aver lavorato per un po' mi sono resa conto che noi attori tendiamo a darci valore solo in base ai provini che prendiamo, invece credo che il valore di un'artista, di una persona, non possa valere dai "no" che prende, o dai "sì"... se lavorassi continuamente non sarei una persona migliore!
Per ora sono all'Università, sto completando i miei studi di cinema al Dams, faccio la cameriera, nel tempo libero scrivo e provo a esplorare come si sta dietro la macchina da presa, è sicuramente una cosa che mi attrae e che prima o poi vorrei provare.
Ma mi sento un'attrice, è un lavoro che mi dà soddisfazioni e che continuerò a fare sempre: ultimamente mi sono avvicinata al teatro, è capitato e sono felice. Sto esplorando il mestiere, sono contenta.

10/06/2019, 12:55

Carlo Griseri