FOREIGN OFFICE - "Nureyev, The White Crow"
Terza opera per
Ralph Fiennes, che si cimenta nel doppio lavoro di attore e regista. Grazie alla collaborazione con la produttrice
Gabrielle Tana lche da giovane ballerina aveva conosciuto personalmente
Rudolph Nureyev e aveva uno speciale attaccamento all’argomento, Ralph Fiennes riesce a realizzare il film dopo essersi dedicato allo studio della vita del ballerino russo.
Dalla sua infanzia nella gelida cittadina di Uz , dove frequenta la prima scuola di ballo, al passaggio da adolescente alla rinomata scuola di Ballo Vaganova di Leningrado quando riesce a farsi inserire nella classe del suo futuro maestro e mentore Alexandr Puskin (interpretato dallo stesso Ralph Fiennes), fino alla sua partecipazione al corpo di ballo Kirov che lo porterà a ballare nel tour in Europa.
Fiennes pensa e prepara il film per circa nove anni, collaborando con l’amico David Hare per la sceneggiatura tratta dalla biografia del famoso ballerino russo scritta da Julie Kanavagh. Il film si dispiega attraverso le tre fasi della sua affascinante vita, che regista e sceneggiatore hanno di comune accordo voluto mettere in evidenza: negli anni ’40 piccolo e determinato ragazzino che decide di calcare il palcoscenico. Il gelo, la povertà, le sorelle e soprattutto la madre che li cresce da sola; negli anni ’50 quando giovane studente a Leningrado, vive sotto l’ala protettrice a casa dei coniugi Puskin che lo ospitano, dove sperimenta la sua sessualità ancora non ben definita ed ha una relazione con la moglie del suo maestro Xenia (Culpan Nailevna Chamatova); infine negli anni ’60 con Parigi come sfondo, i nuovi amici che gli faranno conoscere la città e le sue meraviglie, i ballerini francesi Pierre Lacotte ( Raphael Personnaz) e Claire Motte (Calypso Valois), ma soprattutto l’amica Clara Saint ( Adele Exarcopoulos) con cui instaurerà una lunga e profonda amicizia.
Queste esperienze gli forniranno una ottica europea, lontana da quella sovietica, la tournè interazionale gli prospetta un mondo completamente diverso da quello ancora chiuso della sua patria. Ottima l’interpretazione del bravissimo ballerino ucraino Oleg Ivenko, vincitore di parecchi premi tra cui il 12° Internationa Ballet Dancer, che è riuscito a rappresentare il carattere straordinario di Nureyev, l'ossessione di rendere la sua immagine sul palco la più significativa possibile, fatto che lo ha portato a stravolgere completamente il ruolo maschile all’interno del corpo di ballo a livello mondiale.
Rudi voleva essere sicuro che tutti lo stessero osservando, e questo è il lato che il regista ha sapientemente messo in risalto, cercando di rendere il personaggio il più vicino possibile alla realtà, un uomo incredibile che voleva essere il migliore in tutto quello che faceva e che è saputo andare contro ogni convenzione. La sua paura di venire soffocato dai mezzi coercitivi in uso nella Ussr, la voglia insopportabile di libertà, la sua indole incontenibile, saranno le cause che lo porteranno alla scelta finale.
Prodotto da Magnolia Mae Films e distribuito da Eagle Pictures uscirà nelle sale il 27 giugno
24/06/2019, 08:53
Silvia Amadio