CNA CINEMA E AUDIOVISIVO - Soddisfazione per l’approvazione
in Consiglio dei Ministri del Decreto Legge Cultura
CNA Cinema e Audiovisivo esprime soddisfazione per l'approvazione in Consiglio dei Ministri del Decreto legge Cultura, un provvedimento in grado di rilanciare il settore attraverso norme importanti per le imprese. "Si è trattato di un processo di concertazione lungo e complesso che ha costituito un modello virtuoso di dialogo tra le rappresentanze imprenditoriali del settore e l'Amministrazione, che ha saputo nei mesi scorsi accompagnare il sistema nell'individuazione di un punto di equilibrio in grado di rappresentare tutte le esigenze delle parti coinvolte, produttori e broadcaster in primis, sbloccando una situazione “ congelata “ per diversi anni dalla approvazione della Legge 220/2016” dichiara il Presidente nazionale di CNA Cinema e Audiovisivo Gianluca Curti.
La valutazione è dunque sostanzialmente positiva. Aver mitigato e diluito l’impatto delle quote originariamente previste dalla legge cinema dovrà essere compensata dal non andare più in proroga e dalla entrata in vigore certa alla data del 1° gennaio 2020 di una norma” - dichiara Mario Perchiazzi Presidente Vicario - che deve generare investimenti importanti a favore del cinema europeo ed italiano anche da tutti gli altri attori della filiera che non siano la sala.
“Soddisfazione va espressa in particolare per quanto riguarda la presenza della cosiddetta sottoquota cinema tra gli obblighi di investimento di broadcaster e OTT, elemento che durante il confronto presso il Mibac è stato spesso sul punto di uscire dall'accordo tra le parti ma che CNA Cinema e Audiovisivo ha strenuamente difeso in quanto vincolo imprescindibile per tutelare il cinema indipendente italiano" - continua Curti - “ Il sistema sanzionatorio inoltre viene definito in modo da costituire un effettivo deterrente rispetto ad ipotetici comportamenti non rispettosi delle norme, nell'interesse di tutto il sistema canalizzando le risorse nel Fondo dell’Audiovisivo Importantissima infine la previsione di una serie di premialità relativamente agli obblighi delle OTT finalizzate a spingere tali soggetti ad investire sul territorio italiano con occupati e infrastrutture e ad applicare nei confronti dei produttori tipologie contrattuali che riconoscano i loro diritti e dignità per il lavoro svolto".
“Il Decreto legge Cultura contiene inoltre una importante disposizione che CNA Cinema e Audiovisivo ha sollecitato sin dal 2016 quando la legge cinema è entrata in vigore. Si tratta nello specifico dell'eliminazione del finanziamento di enti e fondazioni dagli stanziamenti per i contributi selettivi che riporta trasparenza nel sistema e potenzialmente libera nuove risorse a sostegno del prodotto italiano. A tale riguardo, sottolinea Curti, "la relazione tecnica allegata al provvedimento evidenzia un giudizio di sovradimensionamento delle risorse destinate ai contributi selettivi negli ultimi due anni. CNA Cinema e Audiovisivo non condivide tale giudizio, sottolineando come il problema sia stato piuttosto legato all'errato riparto delle risorse tra le diverse linee di intervento. La parte relativa alla produzione e allo sviluppo ha registrato al contrario una enorme domanda non finanziata dalle risorse disponibili sulla quale chiediamo un impegno futuro per garantire una sempre maggiore copertura", conclude Curti.
02/07/2019, 13:12