THE NEST - IL NIDO - Una casa, una prigione, una speranza
Roberto De Feo arriva a realizzare la sua opera prima dopo un percorso decisamente complicato. Per alcuni anni, insieme al co-regista
Vito Palumbo, è sembrato essere prossimo al grande successo internazionale: era il 2009, il loro corto "
Ice Scream" era
riuscito a imporsi sul mercato statunitense e una produzione locale gli aveva commissionato il lungometraggio che ampliasse quello spunto. Una lavorazione lunga (nel 2013 la post-produzione, la data di uscita nel 2016) per un film che non è mai davvero arrivato nelle sale chiudendo in malo modo un sogno diventato incubo. Nel frattempo, per non restare fermi, i due avevano anche realizzato un altro corto, "
Child K", tratto da una storia vera e ambientato in una sperduta casa della campagna tedesca (una coppia, un figlio, un destino minaccioso non ben chiarito...): ma dopo l'avventura statunitense, i destini dei due registi si sono separati.
Scatto in avanti al 2019: De Feo finalmente arriva al lungometraggio d'esordio "in solitaria", "
The Nest - Il Nido". Quattro settimane di riprese, concluse lo scorso 1 giugno, e una rapidissima post-produzione prima di arrivare (questa volta davvero!) nelle sale, a partire dal 15 agosto. Lo stesso giorno in cui è in programma l'anteprima assoluta alle proiezioni di mezzanotte in piazza Grande organizzate dal
Festival Internazionale del film di Locarno.
Ambientata in una villa isolata del Parco La Mandria, nei pressi di Torino, la storia è basata su pochi personaggi e molta cura nella costruzione scenografica e d'atmosfera. Samuel è un ragazzino paraplegico, vive recluso insieme alla madre e a uno sparuto gruppo di adulti, una piccola 'corte' che non parla mai del mondo al di fuori della tenuta e si prostra alle rigide regole imposte dalla padrona di casa.
I passatempi del bambino sono il pianoforte e il suo cagnolino, qualche gioco e poco altro: nella sua quotidianità un giorno irrompe la giovane Denise, portata lì da un vecchio conoscente di famiglia, Ettore. La sua presenza destabilizzerà i delicati equilibri interni, far rispettare tutti i divieti imposti diventerà sempre più complesso. Ma poi, perché farlo? Quali pericoli si nascondono al di là del cancello della tenuta? Ne esistono davvero, di pericoli?
Una volta trovata (con molto lavoro: la villa prescelta era in stato di semi-abbandono e molti lavori sono stati necessari per renderla elegante come appare nel film), la location è diventata centrale per la riuscita del progetto "
The Nest": un vero nido, accogliente e lussuoso all'apparenza ma senza uscite e tetro, a qualsiasi ora del giorno.
Grande cura è stata riservata anche all'aspetto sonoro del film, enfatizzando alcuni rumori e stravolgendo l'impatto emotivo/psicologico di alcune musiche: l'incanto del "Chiaro di luna" di Beethoven suonato al piano dal giovane Samuel si perde in un senso di oppressione; "Tanti auguri a te" è trasfigurata in un rantolo; "Where is my mind" dei Pixies - anche alle orecchie dei protagonisti - da scarica energica liberatoria diventa un mostruoso annuncio di sottomissione e delirio.
La forma di "
The Nest" è quindi di estrema qualità, aiutata anche dalle buone interpretazioni di gran parte del cast, e la costruzione del
twist narrativo funziona fino a tre quarti del racconto, svilendosi un po' (senza fare spoiler) in una rivelazione finale che non ha guizzi di sorta.
Un ottimo prodotto di genere, confezionato con grande professionalità e talento, con cui salutare il "nuovo inizio" della carriera di De Feo, sperando che abbia già esaurito i potenziali ostacoli da affrontare in una vita intera...
12/08/2019, 08:07
Carlo Griseri