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VENEZIA 76 - "Boia, maschere e segreti" di Steve Della Casa


L'Horror italiano degli Anni Sessanta al centro del documentario riassuntivo di un'epoca da ricordare


VENEZIA 76 -
Non nasconde mai la sua natura di "lezione di cinema" - volta a riassumere in 75 minuti la storia del genere horror realizzato nell'Italia degli anni '60, tra genialità e artigianato - il documentario diretto da Steve Della Casa, "Boia, Maschere e Segreti", inserito nel programma di Classici Documentari a Venezia 76.

Da esperto riconosciuto della materia, Della Casa è il narratore che punteggia lo svolgersi della storia, spaziando tra l'opera di maestri come Mario Bava e Riccardo Freda, Giulio Questi e Antonio Margheriti (ma non solo), discettando di film e non disdegnando mai di aggiungere aneddoti e curiosità sconosciute ai più.

Punteggiata da interviste ad esperti internazionali (Jean-François Rauger, Frédéric Bonnaud, Jean Gili...) e a registi oggi grandi - Dario Argento e Pupi Avati - che proprio sui set di quei cineasti mossero i primi fondamentali passi delle loro carriera, la storia raccontata da Steve Della Casa ha l'obiettivo, centrato, di porre nel giusto posto quella generazione di autori e di film, spostandola (definitivamente?) dalla "serie B" per darle il giusto merito.

"Il cinema popolare italiano - spiega Della Casa - è un universo ricco di fascino e spesso ancora non esplorato. Raccontare l’horror italiano degli anni Sessanta significa analizzare un percorso produttivo dove la ristrettezza di mezzi finanziari non era vissuta come un limite, ma come una possibilità di sperimentare grandi innovazioni, sia sul piano estetico, sia nei contenuti".

05/09/2019, 18:00

Carlo Griseri