Note di regia di "Happy Birthday"
Happy Birthday nasce da varie suggestioni tra cui il mio interessamento verso il mondo delle nuove tecnologie come il VR360 e l’incontro con l’associazione “Hikikomori Italia” che mi ha fatto conoscere questo fenomeno. La fascinazione per la serie “Black Mirror” mi ha offerto un percorso su cui poter lavorare: una fantascienza distopica minimal e concettuale, un uso della narrazione non per forza lineare e didascalico, una grande libertà dedicata alla parte visiva.
Unire una tematica sociale ancora poco conosciuta, come quella degli hikikomori, al genere dello sci‐fi mi è sembrata una scelta naturale: il cinema di genere da sempre riesce a raccontare problemi del nostro contemporaneo grazie a metafore e a suggestioni. Estraniarsi da una realtà stringente per un futuro prossimo o una realtà alternativa aiuta a rendere il fenomeno universale. Da un punto di vista narrativo il progetto aveva alcune criticità, in primis quello di trattare un argomento ancora poco conosciuto cercando di sensibilizzare lo spettatore ma, allo stesso tempo, di coinvolgerlo nella storia senza eccessivi didascalismi. L’idea non era di raccontare una storia esaustiva sugli hikikomori ma lanciare degli input che avrebbero potuto incuriosire e ingaggiare lo spettatore.
Abbiamo pertanto deciso di trattare l’argomento da un punto di vista diverso, usando la struttura del thriller con un twist finale che potesse essere di forte impatto.
Lorenzo Giovenga