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TOHORROR 19 - "Aquarius Visionarius", parla Michele Soavi


TOHORROR 19 -
Viaggio nella variegata e multiforme carriera cinematografica (e televisiva) di Michele Soavi, riconosciuto autore di grande qualità, capace di creare atmosfere tese e di grande effetto sul pubblico (ma anche autore di lavori su San Francesco e sulla Befana...). Claudio Lattanzi in "Aquarius Visionarius" ricostruisce, grazie a una lunga intervista allo stesso Soavi, la carriera del regista, cercando di costruire un filo rosso che colleghi gli inizi nelle troupe del cinema horror italiano ai progetti successivi.

Aiutante (di film in film con ruoli sempre più importanti) del Dario Argento dei grandi successi di pubblico degli anni '80 (ma non solo, anche di Mario Bava, Joe D'Amato...), Soavi impara moltissimo dalla vita del set e ottiene la fiducia dei produttori per iniziare a girare in proprio film di genere come "Deliria", "La chiesa" e "La setta", fino a quel "Dellamorte Dellamore" che chiuse, nel bene e nel male, una certa epoca del cinema italiano.

Le cose mutano poi sulla fine degli anni '90: per il regista inizia una lunghissima serie di produzioni televisive, capaci di ottenere notevoli riscontri di pubblico che "costringeranno" Soavi a proseguire tenendolo troppo a lungo lontano dal grande schermo. Piacevole eccezione sicuramente "Arrivederci amore ciao", ricordato con affetto e ammirazione da uno dei protagonisti, Michele Placido.

Tante le interviste che arricchiscono il racconto (da Argento a Zingaretti), così come le immagini da film e serie tv e i filmati dietro le quinte: Lattanzi sfrutta la sua conoscenza diretta della materia (è stato lui stesso aiuto di Soavi su molti set) e omaggia il talento di un regista troppo poco ricordato tra i grandi autori italiani degli ultimi decenni, grazie alla sincerità e libertà con cui registra la confessione di Soavi (affrontando anche temi meno piacevoli, come le polemiche sul controverso "Il sangue dei vinti", o il doppio incontro con Quentin Tarantino).

Il cinema di Michele Soavi va ricordato, omaggiato, analizzato: bene così.

24/10/2019, 10:57

Carlo Griseri