Note di regia di "Romeo e Giulietta"
L’idea di questo piccolo film nasce da due esigenze: da una parte la necessità di trovare in una storia, allo stesso tempo realistica e metaforica, il modo per parlare del rapporto tra individui e appartenenza culturale e del sentimento come mezzo per scardinare le gabbie e superare i conflitti in un mondo che sempre più tende a creare occasioni di separazione e di contrapposizioni.
In questo senso il valore e l'universalità del dramma di Shakespeare, Romeo & Giulietta, da cui siamo partiti, è innegabilmente un classico. La fama della storia travalica tempi e confini, la storia d'amore dei due innamorati è eterna e universale e pure se raccontata mille volte, suscita sempre consenso e commozione, poiché costituisce un eterno mito.
L’altra esigenza era la voglia di raccontare un luogo importante e molto emblematico nell’Italia di oggi: la periferia di Roma. In particolare, Ottavia, quartiere periferico situato nel settore Nord Occidentale della città, con una grande identità sociale e territoriale, è lo spazio perfetto per raccontare con ancora più evidenza questo processo.
L'idea di partenza di questo soggetto e della sceneggiatura era rinnovare Romeo e Giulietta senza cadere mai nei soliti stereotipi di classe. La sceneggiatura si struttura secondo un'unità di tempo, di luogo e di azione, che porta ad ambientare la vicenda in una
scuola media, in una giornata di scuola, dall'inizio alla fine e seguendo il momento dell'innamoramento tra i due ragazzi. In questo e nella volontà di raccontare una storia d'amore in periferia, una periferia romana ma anche universale, che è anche una storia di riconciliazione dai conflitti, utilizzando gli stilemi tipici del cinema indipendente e a basso budget ma senza farne per questo un linguaggio cupo o di disperazione, sta a mio parere la carica di innovazione stilistica e tematica rispetto al genere di partenza e comunque di riferimento.
La grande scommessa di questo adattamento di Romeo & Giulietta, consiste in realtà nel grande apporto del cast artistico e tecnico, che, in questo caso, è costituito per la maggioranza dei casi dagli alunni stessi della Scuola Media Pablo Neruda di Roma, fatto salvo per alcune figure troppo tecniche per essere ricoperte dai ragazzi, quali il fonico e il direttore della fotografia. La precisione e la dedizione con cui i ragazzi si sono dedicati al lavoro ha fatto sì che il risultato sia andato oltre ogni migliore aspettativa, realizzando un prodotto che nulla ha da invidiare a prove professionali.
Felice V. Bagnato21/10/2019, 16:03