ALICE NELLA CITTA' 17 - "One more Jump", saltare ancora
Il
parkour è una disciplina sportiva che punta a vivere le infrastrutture in modo alternativo, utilizzando palazzi e quant'altro come base (o arrivo, o sostegno, o aiuto) per evoluzioni ginniche mirabolanti. Ogni superficie è adatta, ogni pietra, ogni spuntone può essere usato: questo lo rende una disciplina universale, adatta anche a una terra in cui nessuna struttura resiste agli attacchi e alle guerre: il
Gaza Parkour Team da anni è attivo e caparbiamente vivo, tra scheletri di palazzi distrutti da bombe ed edifici mai completati e pericolosamente ancora in piedi.
Abdallah ne è fondatore e leader storico, ma un giorno dopo una visita in Italia decide di non tornare indietro, speranzoso in un futuro in cui potersi realizzare liberamente con lo sport che ama. A Gaza è rimasto il resto del team, che si sente tradito e abbandonato ma continua a fare proseliti e a esibirsi, con tutte le inevitabili difficoltà del caso.
La vita italiana di Abdallah, senza i giusti documenti e senza un lavoro vero, appare però nella sua triste quotidianità assai simile a quella degli amici rimasti in patria: allenamenti negli spazi abbandonati (là palazzi semi-distrutti, qui una stazione periferica che diventa anche un rifugio), solitudine, prospettive prossime allo zero, mente rivolta alla sopravvivenza, futuro sempre meno roseo.
C'è molta vitalità e ritmo nel documentario "
One More Jump" di Emanuele "Manu" Gerosa, che usa le storie di questi atleti (già in parte raccontati nel documentario "Striplife") come chiara metafora, ossimoro vivente di un luogo da cui non si può uscire in nessun modo, neanche con la fantasia.
Stupefacenti e trascinanti le riprese in movimento.
25/10/2019, 08:00
Carlo Griseri