ALICE NELLA CITTA' - "Il Giorno più Bello del Mondo"
È molto difficile valutare un film come quello di
Alessandro Siani. Averlo visto insieme a centinaia di bambini delle scuole elementari aiuta però a comprendere quanto un certo tipo di cinema sia sganciato dalla realtà e dalla credibilità, indispensabile anche quando si tratta di una favola.
La “favola” è la parolina magica per provare a far passare qualunque idea senza senso, qualunque sequenza sgangherata o qualsiasi situazione ingiustificabile. Se guardiamo Peter Pan dopo 5 minuti siamo con lui e crediamo ciecamente a capitan Uncino, al coccodrillo, al volo dei bambini in pigiama: lì la storia è scritta secondo criteri che ci portano all’identificazione, malgrado la realtà sia lontana miglia e miglia. Ci crediamo e ci piace.
Nel film di Siani tutto è scritto superficialmente, senza una riflessione sul pubblico e un collegamento tra questo e il senso del film. A parte qualche risata dei più piccoli per le battute del comico napoletano, "
Il Giorno più Bello del Mondo" non punta neanche a soddisfare i bambini, con i clown, gli acrobati e i saltimbanchi iniziali che arrivano da un passato sicuramente non remoto, ma anacronistico per intere generazioni.
L’augurio sincero è che "
Il Giorno più Bello del Mondo" incassi come i precedenti film di
Alessandro Siani ma anche che, prima o poi, si cominci a pensare di realizzare film più curati nella sceneggiatura, qualunque sia il pubblico di riferimento.
26/10/2019, 13:32
Stefano Amadio